Grinta Unahotels: dall’Europa si può ripartire

Stasera la sfida ad Atene, test importante per ritrovare il cuore biancorosso. Fucà in panchina con Sakota a seguire dalla tribuna

di Francesco Pioppi

Una prova di orgoglio. È quella che ci aspettiamo dalla Unahotels che questa sera alle 18,30 scenderà in campo all’‘Olympic Hall’ di Atene per affrontare l’Aek nella quinta e penultima giornata di Champions League. La posta in palio è sicuramente alta perché una vittoria darebbe ai biancorossi diverse chance di passare il girone, ma al di là di questo c’è un punto su cui è bene non sorvolare: la responsabilità che adesso, più che mai, devono assumersi i giocatori.

Menetti è stato silurato, pagando le sue colpe, ora però chi è rimasto deve tirare fuori gli attributi e rimboccarsi le maniche. La proprietà li ha sempre messi nelle condizioni migliori per poter competere ad alto livello e gli stipendi arrivano puntualmente ogni mese: una cosa non scontata al giorno d’oggi, purtroppo. Certe prestazioni, ai limiti della vergogna, che abbiamo visto sabato sera non hanno senso di esistere: altrimenti si chieda di essere inviati verso un’altra destinazione.

Correre, lottare, sputare sangue. A Reggio Emilia non si è mai preteso il basket champagne, ma si vuole vedere gente che si sbuccia le ginocchia sul parquet, che si lancia in tribuna per recuperare un pallone e che sia connessa con l’ambiente circostante. Che ci metta il cuore, in poche parole.

Dragan Sakota prenderà ufficialmente il timone in mano a partire da domani e poi esordirà sulla panchina della Unahotels domenica, al Forum, contro l’Olimpia Milano. Ci auguriamo che oltre ad essere un professore di tattica e tecnica (nessun dubbio al riguardo) riesca a mettere questo gruppo spalle al muro e ne tiri fuori ogni stilla di sudore.

Hopkins ci faccia capire se è quello che abbiamo visto l’anno scorso o se invece è il fantasma degli ultimi due mesi. Strautins pieghi le gambe in difesa e prenda i tiri che sono nelle sue corde e non i primi ‘che passa il convento’, mentre il neo papà Vitali speriamo abbia finalmente saldato tutti i conti personali con la sfortuna e inizi a dare continuità al suo percorso in biancorosso.

Nel ribaltone tecnico, ci auguriamo che ci siano anche più chance per Momo Diouf che però dovrà rispondere con presenza mentale e fisica. Il potenziale è enorme, ma anche per lui il momento delle ‘promesse’ è finito.

Di fronte Reggio troverà una squadra di sicuro talento, guidata da quel Tim Frazier che può tranquillamente essere considerato una delle point guard più forti attualmente in circolazione nel Vecchio Continente.

Attorno a lui si muove una squadra fisica (occhio a Madsen che all’andata asfaltò i nostri lunghi…) capace di sfruttare i voli sopra il ferro di Mitchell o i tiri pesanti di Williams e, nel momento del bisogno, può sempre contare sulla classe intramontabile di Strelnieks.

Attualmente secondo in campionato (6-2) dietro solo all’Olympiacos, l’Aek paga dazio in Europa dove l’unica vittoria fin qui l’ha ottenuta proprio a Reggio quasi due mesi fa. Di certo l’accoglienza non sarà tenera perché da questa gara passano le loro ultime chance di qualificazione.

Come abbiamo detto però, è assolutamente doveroso pretendere dalla Unahotels una gara giocata col coltello tra i denti e con lo spirito di chi ha voglia di ribellarsi a un destino che sta prendendo una brutta piega. È il tempo di fare dei fatti. Le parole, così come gli alibi, adesso stanno a zero.