Gubbio, macchina da gol Ha l’attacco più prolifico

La squadra di Braglia ha segnato 27 reti, una in più della Reggiana

Migration

di Francesco Pioppi

Qui le settimane passano, ma il Gubbio - ora secondo e a un punto dalla Reggiana - resta sempre ai piani alti della classifica. Questo ormai può significare solo una cosa: la formazione di Piero Braglia ha dei valori reali, solidi, da tenere in conto. Partiamo da questa constatazione per cercare di capire quali potrebbero essere le vere antagoniste della squadra di Diana nella corsa alla promozione diretta. Virtus Entella e Cesena, organici alla mano, sono probabilmente le due indiziate principali perché possono contare su un mix di veterani e giocatori di qualità che nessuno (a parte la Regia, ovviamente) sembra poter annoverare. Dopo 17 giornate non possiamo comunque lasciare indietro nemmeno chi, magari alla lunga, potrebbe avere una flessione: parliamo del Pontedera (quinto a 30 punti con l’Entella) e del Fiorenzuola (quarto a 31 e con la miglior difesa del girone: solo 10 subiti). Entrambe meritano grande rispetto.

Il senso però è proprio questo: siamo così sicuri che anche il Gubbio, col passare dei mesi, possa avere una flessione? Parlando con diversi addetti ai lavori, tra cui proprio Roberto Goretti il direttore sportivo della Reggiana, nessuno ‘si fida’ della squadra umbra.

Nel senso che praticamente tutti le riconoscono dei valori che magari inizialmente erano stati sottovalutati. Oltre ai nomi: Mbakogu, Arena, Vazquez, Rosaia, Bulevardi, Signorini e Redolfi (solo per citare la spina dorsale) ci sono i numeri. Numeri che ci dicono che attualmente il Gubbio è la macchina da gol più inarrestabile del girone B. Il migliore attacco è infatti il suo: 27 reti all’attivo, seguono Reggiana e Ancona con 26. Attenzione però, perché questo atteggiamento propositivo gli permette comunque di avere un’ottima efficacia anche in fase difensiva, dove la squadra umbra ha la terza retroguardia (12 incassati).

Ultimo, ma non per importanza, un trainer che è una sorta di istituzione per la categoria. Piero Braglia, 67 anni da Grosseto, porta in dote un’esperienza che nessuno ha a questo livello e ha già vinto: nel 2004 il campionato con il Catanzaro, nel 2011 la Coppa Italia di Lega Pro con la Juve Stabia e, andando più a ritroso, nel 1995 con il Montevarchi (dalla C2 alla C1). L’opinione diffusa tra gli addetti ai lavori è che il punto debole possa essere la panchina corta e per questo si ritiene che se il Gubbio a gennaio saprà muoversi nella maniera giusta (con 2-3 ritocchi azzeccati) saranno dolori per tutti. Massima attenzione.