"Ho segnato poco, conto di rifarmi nei playoff"

Sciaudone: "Ho realizzato solo due gol, ma potevano essere almeno sei. I motivi? Sfortuna, miracoli dei portieri e mie imprecisioni"

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di Giuseppe Marotta

L’importanza di Daniele Sciaudone nello scacchiere di Aimo Diana lo si comprende dai numeri: è il giocatore con più presenze (36, anche se come minutaggio è quinto con 2315’ giocati, meglio di lui Luciani, Contessa, Zamparo e Cigarini).

Il prossimo 10 agosto compirà 34 anni: dopo Cigarini (che è dell’86’) è il più esperto della squadra insieme a Scappini e Cremonesi (classe ’88).

Daniele Sciaudone, che atmosfera c’è quasi una settimana dopo la fine del campionato?

"Normale che ci sia rammarico per non aver chiuso al primo posto, che forse meritavamo anche. C’è, però, la consapevolezza di aver disputato un ottimo campionato".

Ottantasei punti: un’enormità…

"Eh sì, davvero molti. Non so ad inizio stagione quanti ne potessero servire, ma ero certo di una cosa: che sarebbe stata battaglia a due col Modena, e alla fine l’hanno spuntata loro. Anche grazie al gol del portiere …".

È quello che ha determinato tutto?

"No, in realtà no, l’ho citato perché quando si è verificato quell’episodio mi è venuto da pensare ‘segna il portiere, come fanno a non vincere? È il loro anno".

Cosa ha fatto in più il Modena?

"Noi forse potevamo vincere una o due partite in più, ma significa trovare il pelo nell’uovo di fronte ad un campionato con due sole sconfitte in totale… Abbiamo fatto davvero tanto. Loro hanno centrato 14 vittorie di fila, a volte non meritatissime, ma è il calcio".

C’è una partita che non la fa dormire?

"Assolutamente no. La mia esperienza mi ha insegnato che alla fine della stagione, bene o male, hai i punti che meriti. Poi ovvio, magari penso a Viterbo, a Grosseto… però onestamente altre volte abbiamo vinto quando magari era più giusto il pari".

Il suo rendimento: tanta corsa e presenza, forse è mancato qualche gol in più?

"Verissimo. Ne ho fatti due ma potevano essere almeno sei. Mi dispiace a livello personale e di squadra, ma per sfortuna, miracoli dei portieri o per mie imprecisioni, qualche rete è mancata. Spero di fare meglio nelle prossime gare …".

Ovvero i playoff: come state vivendo questo momento? "Mi sono confrontato con molti amici sul fatto che dovremo stare tre settimane senza gare ufficiali: può essere un bene o un male. Le squadre che giocheranno avranno modo di tenere vivo il clima partita. Noi faremo diverse amichevoli".

Primo step: i quarti di finale di andata martedì 17 maggio. "Non saranno sicuramente semplici. Spero che la Reggiana alla fine giochi sei gare...".

Lei è stato in diverse squadre del sud come Cosenza, Salernitana, Catania, Bari e Taranto: giocare in quei campi col tifo molto caloroso com’è?

"Sicuramente certe piazze spingono molto le proprie squadre, ma alla fine in campo vanno i giocatori e se nel rettangolo verde dimostri di essere più forte, c’è poco da fare. Con concentrazione dovremo concedere il meno possibile e concretizzare le tante occasioni da rete che avremo in ogni match".