Il baby che fa sognare: "Mi ispiro a Barella"

Orsi, centrocampista classe 2004, dal vivaio alla prima squadra. "Che emozione i complimenti pubblici del ds Goretti"

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di Francesco Pioppi

Diamanti granata. Ci si riempie spesso la bocca con frasi fatte sulla valorizzazione dei giovani prodotti dal vivaio ma poi - a conti fatti - sono molto rari i casi in cui una prima squadra decide di dargli fiducia praticamente subito. Questo però non si può dire della Reggiana che, almeno in questo inizio di stagione, sta coinvolgendo sempre più spesso i ragazzi che fanno parte della Primavera 2.

Tra questi spicca senza dubbio Filippo Orsi, duttile centrocampista classe 2004 originario di Borgo Val di Taro, arrivato in granata nel 2020 dalla Carrarese. Aggregato dal ritiro di Toano, dove ha anche segnato un gran gol nella prima ‘amichevole’ stagionale, ha conquistato la fiducia di tutti e anche il direttore sportivo Roberto Goretti lo ha pubblicamente ‘promosso’ con i ‘senior’, elogiandone serietà e potenziale.

Orsi, è senza dubbio una delle sorprese più liete di questo precampionato: come sta vivendo questo momento? È un sogno ad occhi aperti?

"È davvero tutto molto emozionante. In ritiro mi hanno accolto benissimo anche se devo ammettere che all’inizio è stata un po’ dura ambientarmi a giocare con i grandi, perché il livello cambia molto, però poi mi sono dato da fare e credo di aver fatto il possibile per dare una mano. Non dimenticherò mai la trasferta di Palermo in Coppa Italia, è stata un’emozione unica entrare al ‘Barbera’ con tutta quella gente".

Partiamo dal ruolo: Diana l’ha impiegato sia come ‘quinto’ di centrocampo sulla destra che come mezzala, quali sono le sue caratteristiche?

"Mi definirei una mezzala, è il ruolo che per gran parte dell’anno scorso ho ricoperto in Primavera anche se poi, successivamente, ho giocato sulla fascia destra. Adesso in prima squadra sto giocando prevalentemente da ‘quinto’ e qualche volta da mezzala. Diciamo che spero di essere abbastanza duttile per poter aiutare la squadra dove ce ne sarà bisogno, io non ho preferenze…Ci mancherebbe!"

È il più giovane all’interno di un gruppo formato in gran parte da giocatori esperti: chi è che le sta dando più consigli e che la fa un po’ da ‘tutor’?

"Devo dire che mi aiutano un po’ tutti sia in spogliatoio che in partitella. Durante l’allenamento parlo molto con Rossi visto il ruolo, ma anche Luciani e Rozzio mi danno una mano così come i giovani, come Pellegrini e Varela, con cui c’è davvero un grande feeling".

Che effetto le hanno fatto i complimenti pubblici del direttore sportivo Roberto Goretti?

"È stato molto emozionante… Cercherò di non deludere nessuno e di farmi trovare sempre pronto, lavorando duro, a testa bassa e con umiltà perché altrimenti non si arriva da nessuna parte. Poi come sempre sarà il campo a parlare".

C’è un grande campione a cui si ispira?

"Viste le caratteristiche del giocatore e l’intensità che ci mette in ogni zona del campo, dico Barella senza alcun dubbio. Credo che sia uno dei centrocampisti più completi in assoluto".

Quando non è impegnato su un campo di calcio quali sono le sue passioni?

"Cerco di passare più tempo possibile con i miei amici e con la mia fidanzata, mi piace il nuoto anche se devo dire che sono un grande amante della montagna".