"Il Feralpisalò? E’ molto simile al Modena"

A tu per tu con Damiano Bertani, match analyst della Reggiana: "Non correremo il rischio di sottovalutarli. Diana? Preparatissimo"

Migration

di Francesco Pioppi

Damiano Bertani è il match analyst della Reggiana. L’uomo che studia gli avversari e poi condivide le informazioni assieme allo staff tecnico. Nessuno meglio di lui può fare i ‘raggi x’ al prossimo sfidante dei granata.

Bertani, prima di passare ad analizzare il Feralpisalò facciamo un passo indietro: quando nasce l’amore per il calcio?

"Più o meno quando ho iniziato a camminare, ho una foto con mia mamma Carla che mi dà la mano mentre provo a calciare un pallone. Una delle prime parole che ho pronunciato è stata ‘gollo’"

A che età ha capito che poteva avere un futuro studiando da ‘mister’?

"Già a 11 anni mi appuntavo gli esercizi che facevamo col Progetto Aurora, poi a 14 ho iniziato ad allenare i bimbi e a 20 sono passato al Progetto Intesa dove ho conosciuto Andrea Dallasta che poi mi ha portato nelle giovanili della Reggiana, era il 2015".

La chance con ‘i grandi’ quando è arrivata?

"Avevo iniziato a fare qualcosa con la Berretti di Paolo Zanetti, ma è stato Max La Rosa ad aprirmi le porte della prima squadra quando è subentrato con Tedeschi ed Eberini".

Un sogno che si è realizzato per chi è granata da sempre.

"Sì, ricordo ancora la prima volta allo stadio con mio papà Fernando per un Reggiana-Brescia di Coppa Italia, era il ‘99 (1-1 reti di Hubner e Roma, ndr) avevo 8 anni".

Si sono alternate proprietà e dirigenti, ma lei è sempre stato confermato e adesso rappresenta una linea di continuità.

"È molto gratificante e il mio orgoglio è quello di essere sempre andato d’accordo con tutti. Io, Matteo Ferri, Malpeli e capitan Rozzio siamo tra quelli più ‘longevi’ ed è anche un nostro dovere trasmettere il senso di appartenenza, senza contare l’opportunità di lavorare con tanti tecnici preparati e diversi tra lor"’.

Ma come si traduce in campo il lavoro del match analyst?

"Io faccio l’analisi dell’avversario e i tagli video, poi insieme a Diana e al vice Baresi lavoriamo al montaggio da proporre alla squadra. A contorno di questo mi occupo anche dei video dei calci piazzati che sul campo sono curati da Alessio (Baresi, ndr) e poi le clip individuali".

Prepara un video su ogni calciatore avversario?

"Esatto, così ogni giocatore conosce meglio il proprio avversario diretto, poi partecipo all’allenamento come collaboratore tecnico. A fine seduta mi fermo con chi vuol fare tecnica individuale, lavoro spesso con Guglielmotti e Libutti".

E il giorno della partita?

"Vado in tribuna per osservare dall’alto e sto in collegamento con la panchina, se noto qualcosa glielo comunico".

Cosa ci dice del Feralpisalò?

"In primis che non correremo il rischio di sottovalutarli perché tra quelle che potevamo pescare è la più forte: hanno qualità, esperienza e solidità. Sanno andare in verticale, pressare e hanno ottime individualità. Giocano un 4-3-1-2 che ricorda un po’ quello del Modena o l’Entella, ma abbiamo comunque tutte le carte in regola per batterli: nemmeno loro saranno contenti del sorteggio".

Quali sono le individualità a cui faceva riferimento?

"Sono completi in tutti i reparti, in attacco hanno Guerra e Miracoli che hanno fatto molto bene, poi ci sono Molfetta e Siligardi che hanno velocità e tiro da fuori, Carraro è uno dei migliori play della categoria, Ballestrero che è una mezzala da inserimento che ha fatto 8 gol e poi Corradi e Guidetti, tra i top 5 nel ruolo".