Il Panathlon accoglie Stefano Baldini

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Il Panathlon reggiano da questa settimana ha un socio in più e che socio, visto che si tratta del campione olimpico Stefano Baldini al quale la sezione reggiana ha voluto conferire l’iscrizione ad honorem per i grandi risultati sportivi conseguiti nella sua carriera di atleta.

Enrico Prandi, il presidente del Panathlon cui sono legati decenni della storia della Pallacanestro Reggiana, ha poi conferito al maratoneta di Castelnovo Sotto il premio "Domenico Chiesa Award", che in passato fu di straordinari campioni non reggiani.

Nella motivazione del premio a Baldini si legge anche che "a fine carriera ha posto la sua esperienza al servizio della federazione d’altica leggera, in qualità di direttore tecnico e giovanile per lo sviluppo, trasmettendo la sua profonda conoscenza nelle specialità che lo hanno contraddistinto a livello internazionale". Al conviviale sono intervenute eccellenze della nostra città, a partire dal vescovo Mons. Giacomo Morandi, per continuare con il sindaco Luca Vecchi, oltre ad altri rappresentanti di associazioni e istituzioni. Tra gli atleti, Isabella Morlini, Antonio Tallarita, Andrea Merlatti, Pier Paolo Montanari e Giuliano Landini, più volte campione iridato di motonautica.

Oltre al classico spezzone della vittoria ateniese di Baldini, sono passati sullo schermo anche filmati che riguardano l’impegno di Panathlon verso la fotografia e le riprese filmate, ma anche l’esperienza del comune di Reggio nella recente trasferta in Sudafrica e Mozambico.

Un’esperienza unica – hanno detto i responsabili della Fondazione dello Sport – per tutte le persone coinvolte in questo contatto che vedrà restituire la visita ai Giochi del Tricolore della prossima estate. In particolare il presidente Mauro Rozzi ha lanciato un’idea, quello di coinvolgere i grandi atleti reggiani in un progetto che li veda al centro dell’attività sportiva della provincia.

Il primo "capitano dello sport" sarebbe proprio Stefano Baldini, che potrebbe essere seguito da Giuliano Razzoli e da Ana Vitelaru, campionessa di handbike.

Claudio Lavaggi