Ingaggiato l’esperto Sakota E’ definito un ’leader calmo’

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La Pallacanestro Reggiana si affida all’intramontabile scuola slava per salvare la stagione e soprattutto la categoria.

Da ieri la conduzione tecnica è infatti stata affidata a coach Dragan Sakota, 70 anni, serbo di Belgrado, profilo che ha alle spalle un lungo percorso che lo ha portato ad allenare - tra gli altri - alcuni club di grande tradizione come Aek Atene, Stella Rossa e Fortitudo anche se la parentesi a Bologna nel 2008 (13-12) fu conclusa con un esonero nonostante il bilancio positivo.

Il nuovo allenatore della Unahotels ha firmato un accordo fino alla fine della stagione ed esordirà ufficialmente domenica a Milano contro l’Olimpia. In panchina nella sfida di domani in Champions League contro l’Aek, competizione che Sakota ha vinto proprio con la squadra ateniese nel 2018, andrà l’assistente Federico Fucà che avrà quindi la grande responsabilità di guidare i biancorossi in una partita chiave della stagione.

Il primo contatto tra il veterano serbo e la squadra ci sarà però già oggi perché Sakota vive proprio nella capitale greca da lungo tempo (sia lui che il figlio Dusan, ex giocatore di buon livello, hanno la doppia cittadinanza) e il tecnico raggiungerà dunque Cinciarini e compagni per un primo approccio.

A far pendere la bilancia in questa direzione è stata, oltre alle qualità tecniche, soprattutto l’ultima esperienza del coach slavo con Saragozza.

Quando il club spagnolo sembrava ormai destinato a una rovinosa retrocessione dalla Liga Acb (il bilancio era 8 vinte e 16 perse) il veterano serbo è riuscito a raddrizzare la barca vincendo 4 delle ultime 10 partite, sopravanzando Andorra e San Pablo Burgos che sono finite in Leb Oro (A2 spagnola). Il nome di Sakota aveva iniziato a prendere quota già nelle ore successive alla sconfitta con Trieste, superando la candidatura di Sacripanti (in corsa per Napoli e soprattutto Treviso in caso di esonero di Nicola) e la suggestione legata a Pianigiani. Uomo rigoroso, ma mansueto, il nuovo coach della Unahotels non è il classico sergente di ferro slavo alla Ivanovic o alla Obradovic, per intenderci, ma è stato più volte definito come un ‘leader calmo’ e disposto al dialogo con i giocatori. Speriamo che sia la figura giusta per questo gruppo di atleti che ora non avranno più l’alibi degli schemi che non funzionano e devono, quasi tutti, cambiare atteggiamento e rimboccarsi le maniche. Altrimenti il rischio di retrocedere si farà via via sempre più concreto.

Francesco Pioppi