La freccia Guiebre lancia la Reggiana "La Serie B? Dipende tutto da noi"

Il giocatore del Burkina Faso è sicuro: "Se avremo la mentalità giusta porteremo a casa il campionato"

Migration

di Francesco Pioppi

La freccia del Burkina[ Faso. Arrivato in prestito dal Modena che lo ha acquistato in estate dal Monopoli, dopo un inizio di alti e bassi Abdoul Razack Guiebre ha trovato la sua dimensione all’interno dello scacchiere granata e ha iniziato ad arare la corsia mancina con continuità.

Il classe ’95 può ancora crescere nella fase difensiva e di gestione della palla, ma è assodato che sia uno dei più abili a creare superiorità numerica in questa Reggiana.

Guiebre, facciamo un attimo un passo indietro: con l’Olbia è arrivata una frenata inaspettata e che vi ha tolto un po’ di continuità, cosa non ha funzionato?

"Dopo quattro vittorie di fila ci aspettavamo tutti riuscire a conquistare altri tre punti, ma forse ci è mancata un po’ di cattiveria negli ultimi metri. La prestazione è stata sicuramente buona nel secondo tempo, mentre nel primo potevamo onestamente fare qualcosa di più".

Dopo un primo periodo di adattamento sta diventando uno degli uomini chiave per scardinare le difese avversarie: cos’è cambiato emotivamente e tatticamente rispetto all’inizio di campionato? Adesso vediamo un Guiebre ‘a tutto campo’…

"Il primo mese è servito ad adattarmi, perché venivo da una squadra (il Monopoli, ndr) che giocava in maniera completamente diversa dalla Reggiana. Ora sto riuscendo a tirare fuori le mie qualità mettendole a disposizione della squadra, ma credo ci sia ancora tanto da lavorare: i margini sono alti".

Quali sono gli aspetti del suo gioco dove deve migliorare maggiormente?

"Direi nella gestione della palla, perché ci sono momenti in cui bisogna saper leggere la partita: capire se andare o non andare, se appoggiarmi a un compagno oppure cercare la giocata individuale…Tutti aspetti che fanno parte della comprensione del gioco, ma col duro lavoro arriverà anche quella. Da questo punto di vista sono stato fortunato a trovare allenatori come Colombo e Diana, il primo mi ha fatto crescere dal punto di vista difensivo mentre il secondo mi sta dando qualcosa che nessuno mi aveva mai dato prima nella fase offensiva. Sono i due tecnici che mi hanno fatto evolvere di più".

Guardando alla classifica: il Gubbio è distante una sola lunghezza e non è più una sorpresa, così come Cesena ed Entella non mollano la presa, come valuta queste avversarie?

"Non vorrei sembrare presuntuoso, ma dipende realmente tutto da noi. Lo dico dopo aver conosciuto i miei compagni e aver affrontato praticamente tutte le squadre: se avremo la mentalità giusta, porteremo a casa il campionato".

Sabato andrete ad Imola: che partita si aspetta?

"L’Imolese sta attraversando sicuramente un buon periodo, sono una squadra tosta che ha obbiettivi diversi dai nostri, ma che proprio per questo cercherà di fare la partita della vita.

Starà soprattutto a noi saper entrare in campo con il giusto atteggiamento e aggredire la partita come possiamo e dobbiamo fare se vogliamo fare punti".