"La parola d’ordine di quest’anno? Ambizione"

Parla coach Max Menetti: "Si respira un entusiasmo nuovo che si percepisce molto bene. Cinciarini? E’ il nostro capitano indiscusso"

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di Francesco Pioppi

"Si respira un nuovo entusiasmo che essendo reggiano percepisco molto bene, la parola ‘ambizione’ è stata la più gettonata in tutti i colloqui che abbiamo avuto con i giocatori e credo sia alla base".

Carico, motivatissimo e sorridente. È questa l’immagine di coach Max Menetti che arriva dal raduno biancorosso. L’entusiasmo della piazza, in poche parole, va di pari passo con il suo e il mix promette davvero bene. "Abbiamo già un nucleo importante - spiega il tecnico - e poi cammin facendo aggregheremo i nuovi giocatori: sappiamo che sarà una strada complicata, ma è una strategia che sappiamo che ci può portare risultati".

Menetti, quali sono le prime impressioni sulla squadra che sta nascendo?

"Innanzitutto mi piace sottolineare che molti dei giocatori che sono qui hanno un contratto pluriennale ed è una cosa molto importante anche per il futuro. Avevo poi chiesto alla società, che ringrazio per le belle parole che ha avuto nei miei confronti, di poter avere a disposizione uno staff di altissimo livello e direi che sono stato accontentato perché oltre alla conferma di Fucà, che in questo momento è in Nazionale, abbiamo Mangone che è coach dell’Italia Under 16 e Marco Esposito che è arrivato dall’Olimpia Milano e si porta in dote uno scudetto e una Coppa Italia".

Cinciarini sarà il capitano?

"Se la sente (ride, ndr)… Il capitano è lui!".

In cosa si sente cambiato in questi anni in cui è stato a Treviso?

"Quattro anni sono tanti in una carriera di allenatore, di sicuro sono una persona più matura e un professionista più completo. Sulla parte tecnica cerco di trovare ogni giorno e ogni settimana degli spunti nuovi, poi in base a quello che hai per le mani cerchi di toccare le corde giuste e ritengo che la continuità sia una cosa molto importante".

Alla luce degli acquisti che sono stati fatti che tipo di pallacanestro ha intenzione di proporre al pubblico biancorosso?

"Innanzitutto avremo una squadra profonda perché la Basketball Champions League è una competizione molto dura con un format nuovo, molto emozionante, ma che richiede grande prontezza sin dall’inizio, perché nelle prime sei partite ti giochi la qualificazione e parliamo di partite molto intense. Venendo al tipo di basket, guardando le caratteristiche dei piccoli e dei lunghi, vi dico che proveremo a giocare ad alto ritmo".

Visti i ritorni di Strautins e Olisevicius dovrete cambiare in corsa.

"Lungo il percorso avremo 3-4 momenti che definirei di assemblaggio, come succede nella Formula Uno, e quando si assembla è normale che arrivi qualche problema di affidabilità, ma è qui che si vedrà il polso della squadra: lo capiremo come sempre nei momenti di difficoltà".