L’emozione dei grandi ex: "Clima stupendo"

Da Montecchi a Ghiacci fino a Rustichelli: "Qui abbiamo vissuto gli anni più belli della nostra vita e il calore del palaBigi è sempre enorme"

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di Gabriele Gallo

È mancato l’urlo di gioia finale per la vittoria della squadra. Ma solo quello, perché il ritorno della Pallacanestro Reggiana nel fortino del PalaBigi è stato davvero un pomeriggio di festa, con l’ideale trait d’union tra quello che è stato e il tempo di oggi: simboleggiato da un lato dalla presenza, in parterre, di molti dei campioni della squadra che nel 1982, nel mitico spareggio contro la Necchi Pavia, conquistarono la promozione in A2 e diedero inizio alla leggenda. Dall’altro, sulle gradinate, dei tanti giovani delle società di basket del territorio. Oltre che degli "ultras" i quali, da dietro al canestro, hanno incitato dall’inizio alla fine i propri beniamini, indossando le due magliette celebrative preparate per l’occasione: "Pala dolce casa" e "Back to via Guasco".

Ovazioni a profusione a partire dall’ingresso della squadra sul parquet con "Rumore" di Raffaella Carrà sparato a mille decibel; e c’è una bella differenza a farlo nel quasi vuoto pneumatico dell’Unipol Arena o a proporlo di fronte ai 3826 spettatori di via Guasco che lo ritmano all’unisono. Una squadra come la "cooperativa dei canestri" versione 2022 orchestrata da Menetti si carica anche con questo, eccome. Per la prima volta a Reggio si assiste anche alla presentazione stile Nba, a luci spente, altra bella novità nel giorno del ritorno a casa. Tantissimi gli ospiti di riguardo. Arriva Giuliano Razzoli, da sempre appassionato di basket, che non voleva perdersi l’evento (alla vigilia della partenza per gli allenamenti con la Nazionale di sci in Val Senales e commenta: "Era fondamentale per la squadra tornare a casa, sentire l’affetto di tanto pubblico. Per questo ho voluto esserci e, compatibilmente con gare e allenamenti, cercherò di tornare altre volte". A sorpresa, e salutato da un uragano di applausi, si presenta sul campo, pur se dietro al parquet con mai troppo rimpianto, Rimantas Kaukenas: "Bellissimo giorno, la gente è calda come mi ricordavo, forse anche di più". La parola poi al trio Piero Montecchi, Mario Ghiacci, Orazio Rustichelli, che con Gianni Codeluppi, Nico Farioli, Bizzo Santini e Beppe Ferrari, ricompone quasi per intero la squadra che salì in A2, 40 anni fa. Ghiacci si dice: "contentissimo di essere tornato biancorosso per un pomeriggio e ringrazio la società per questa sorpresa", Montecchi parla di "clima stupendo, davvero simile a quello dei nostri tempi, proprio nel giorno del ritorno a casa. Davvero tutto bellissimo", mentre Rustichelli ricorda quei tempi come: "i più belli della mia vita, e il calore dei tifosi suona persino ancora più forte di quegli anni, e non è scontato". Durante l’intervallo lungo gli ex-giocatori citati verranno poi premiati a metà campo assieme a dirigenti storici come Gianni Pastarini ed Enrico Prandi e lo storico "masseur" Beppe Bellelli. La partita alla sirena non ha l’esito voluto, ma l’emozione resta, con l’auspicio di vivere serate vincenti anche sul campo e non solo in tribuna.