L’Unahotels non può fare a meno di Vitali

L’esterno bolognese, che ieri ha compiuto 31 anni, è il giocatore che fa la differenza: con lui in campo tutto è più facile e arrivano i successi

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di Francesco Pioppi

Siete finalmente tutti convinti che esista una Pallacanestro Reggiana con Michele Vitali e un’altra, ovviamente più fragile, senza l’esterno bolognese? Qualora ci fosse ancora qualche allenatore ‘da divano’ non del tutto persuaso da questa argomentazione, è giusto fornire i fatti che nella pallacanestro - a volte - possono coincidere con i numeri statistici. In questo caso la strada è molto semplice e non c’è bisogno di aggrapparsi a strane formule algebriche: quando l’alfiere azzurro è rimasto a completa disposizione di coach Menetti, il bilancio dei biancorossi ci parla di 3 vittorie (Treviso, Bonn e Brindisi) e una sola sconfitta, peraltro arrivata solo nei secondi finali, con il Pinar Karsiyaka.

Domenica contro i pugliesi guidati da Frank Vitucci abbiamo assistito a un’esibizione magistrale, con Vitali che ha messo assieme cifre di altissimo livello (20 punti con 55 da 2, 24 da 3, 2 assist, 3 recuperi in appena 23 minuti), ma anche negli altri successi era stato decisivo con la sua leadership, il suo carisma e - soprattutto - con una quantità industriale di letture e ‘dettagli’ che non sempre finiscono nel tabellino, ma che fanno tutta la differenza di questo mondo.

Parliamo di ribaltamenti di lato eseguiti al momento giusto, di difese fisiche, di giocate di rabbia agonistica che fanno sentire all’avversario quell’energia su cui non a caso ha ‘battuto’ ripetutamente anche coach Menetti. L’esterno bolognese, che proprio ieri ha compiuto 31 anni (auguri....), è il classico giocatore di squadra che può ‘decidere’ quando e come incidere e un gruppo come quello biancorosso, che sta ancora cercando le proprie certezze e i propri punti di riferimento oltre all’eterno Cinciarini, non può farne a meno.

Soprattutto se si sta giocando, virtualmente, senza due stranieri come Funderburk e Robertson (impalpabili a dir poco…) e il terzo si chiama Olisevicius che sta facendo comprensibilmente una fatica bestiale a stare al ritmo del resto della banda dopo 7 mesi ai box.

Il cecchino lituano, a parte la prima con Tortona che, come spesso accade dopo un lungo stop, è sempre ‘la migliore’, ha inanellato una serie di prestazioni al rallenty che sono coincise anche con l’assenza di Vitali. Vincere in quelle condizioni era praticamente impossibile e infatti Reggio non ci è neppure andata vicino.

Oltre a questo, va anche sottolineata la continua crescita di Nate Reuvers (17 punti e 27 di valutazione) che oltre ad essere un fattore in attacco è anche il miglior stoppatore del campionato con 2,4 ‘inchiodate’ a partita. Quasi una in più di Trevor Thompson, lungo di Scafati che occupa la seconda posizione a 1,6. Questo ragazzone di 211 nativo di Lakeville (Minnesota) ha appena compiuto 24 anni ed è alla sua seconda esperienza tra i professionisti: è normale che abbia qualche pausa ma in giro per l’Italia, nel suo ruolo, a quell’età, non ne vediamo tanti. Ultima, ma non per importanza, la faccia tosta di Strautins, quel pizzico di sana incoscienza e follia che serviva a una squadra che davanti al proprio pubblico sembrava quasi ‘intimorita’. Arturs contro Brindisi è entrato e ha sparato due ‘bombe’ che hanno galvanizzato il PalaBigi e dato fiducia proprio a tutti. Insomma, i pezzi del mosaico stanno andando a posto, serve solo un po’ di pazienza.