"Mastour? Rovinato dai procuratori"

Montresor, allenatore di Hachim nelle giovanili della Reggiana, parla della scelta dell’ex granata di giocare nella Serie B marocchina

Migration

di Damiano Reverberi

"La colpa? È di chi lo ha portato troppo velocemente alle stelle, senza un percorso di qualità. Più per interessi personali che per quelli del ragazzo".

Non ha mezzi termini Marco Montresor nel commentare la scelta del reggiano Hachim Mastour di ripartire dalla seconda divisione del Marocco, suo paese di origine, a 24 anni appena compiuti: non esattamente il percorso che l’ex allenatore delle giovanili granata, oggi tecnico del Padova femminile, si sarebbe aspettato dal baby prodigio allenato alla Reggiana un decennio fa, prima che Adriano Galliani lo portasse al Milan strappandolo ai "cugini" nerazzurri.

Montresor, ha parlato di recente con Mastour?

"Lo sento praticamente tutti i giorni, ci siamo visti di recente anche a cena. Non dimentico che quando è andato in panchina in Serie A col Milan mi ha regalato la sua maglia, con una dedica speciale: ’al mio miglior mister’ ha scritto".

Cosa pensa della scelta di firmare per il Renaissance Zemamra, non esattamente un club di prima fascia?

"Dico che è stato portato in passato a bruciare troppo velocemente le tappe dai suoi procuratori, Paolillo prima e Raiola poi. Ha portato sulle spalle un peso troppo grande per un ragazzo della sua età, con obiettivo di farlo velocemente entrare in prima squadra, mentre avrebbe dovuto fare un percorso lineare partendo dal vivaio, come altri ragazzi che avevo a Reggio in quel periodo".

Si riferisce a Stefano Pellizzari ed Alessandro Mattioli?

"Proprio a loro. Il primo è stato in grado di ritagliarsi una buona carriera in Serie C, il secondo ha fatto tutta la trafila nel vivaio dell’Inter per poi fare il salto tra i professionisti, facendo bene ovunque sia andato grazie ad una serietà e mentalità fuori dal comune".

Mastour, dopo il Milan, ha vagato per l’Europa senza lasciare traccia, prima della parentesi di Reggio Calabria. Cosa troverà in Marocco?

"Sa che prima di approdare a Reggio Calabria voleva smettere? E’ sicuramente stanco del calcio italiano, ha visto cose non chiare e si è molto demotivato. Anche alla Reggiana, negli ultimi tempi prima di passare al Milan, non lo trattarono benissimo".

Lo scorso anno lei era nelle giovanili del Mantova...

"E gli proposi di venire a giocare in C, dicendogli: ’Hachi, non puoi stare fermo’, ma mi ha risposto che aspettava una Serie B. Adesso sta facendo sicuramente una scelta radicale, spinto probabilmente dalla famiglia, gli auguro davvero di ritrovare sé stesso".