"Migliore in campo per i tifosi? Mi fa piacere"

Nardi, il ’motore’ del centrocampo granata: "Non lo sapevo, ma nel calcio conta chi segna. Quindi avrei votato Lanini e la sua doppietta"

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di Francesco Pioppi

Metti un Filippo Nardi nel centrocampo della Reggiana e il ‘motore granata’ si trasforma di colpo. Quante volte nella passata stagione abbiamo avuto la sensazione che al posto di Igor Radrezza (e non solo…) ci fosse bisogno di un giocatore di ‘gamba’? Tante, troppe. Stando alle prime uscite, possiamo dire che il ds Roberto Goretti ha centrato il bersaglio. La mezzala veneta, nata il 3 marzo 1998 a Treviso, ha stregato il pubblico presente al ‘Giglio’ grazie al suo dinamismo a cui ha abbinato una buona dose di qualità in fase di costruzione, com’è avvenuto in occasione del penalty guadagnato da Rosafio grazie a un assist scodellato proprio dal numero 24.

Nardi, come giudica il suo debutto al ‘Città del Tricolore’?

"L’importante era vincere, quindi direi che meglio di così non poteva andare. La prestazione la giudico abbastanza buona sotto molti punti di vista anche se ovviamente possiamo ancora crescere, ma c’è tempo per lavorare. L’impatto con lo stadio e i tifosi è stato bellissimo: ci hanno aiutato tanto".

L’impressione è che quest’anno sarete una squadra più votata alla profondità ‘istantanea’ e meno al palleggio.

"Sì, ovviamente l’aspetto del possesso è importante e non verrà tralasciato, ma il calcio che facciamo è sicuramente propositivo, con un palleggio più studiato per un attacco diretto alla linea difensiva avversaria e quindi al gol".

Questo tipo di soluzione asseconda anche quelle che sono le caratteristiche di Filippo Nardi?

"Sì, di solito recuperare palla e propormi in avanti è una delle cose che mi riesce meglio".

Le offerte anche dalla Serie B non le mancavano, perché ha accettato la Reggiana?

"Soprattutto per la società che ha un ottimo progetto, poi alla Cremonese mi hanno parlato tutti benissimo di questo ambiente. Per me è anche un’opportunità di rimettermi in gioco, cercando di fare più partite possibili e dare il meglio di me: qui l’obbiettivo è vincere e va di pari passo con il mio".

Molti tifosi l’hanno eletta migliore in campo nonostante la doppietta di Lanini.

"Davvero? Non lo sapevo… Nel calcio però conta chi segna e quindi io avrei votato Lanini, ma ovviamente mi fa piacere".

Qual è il suo ruolo ideale?

"Preferisco giocare da mezzala, destra o sinistra e in un centrocampo a tre, ma a Como ho giocato anche con una mediana a due, non è un problema".

Domenica affronterete una trasferta storicamente ostica come quella di Siena: avete già iniziato a studiare la squadra di Pagliuca?

"Sì, il mister ci ha già spiegato alcune caratteristiche generali della squadra e ha detto che è un collettivo molto aggressivo, molto fastidioso e che ci dovremo preparare a una partita ‘sporca’, piena di contrasti, falli e situazioni non facili".

Vedremo la solita Reggiana alta e aggressiva?

"Penso di sì. Non siamo ancora scesi nei dettagli però penso che l’idea sia quella di riconquistare palla e finalizzare al meglio".

La posizione di Turk e il conseguente gol subito da metà campo hanno fatto molto discutere, ma è davvero così importante tenere il portiere come ‘libero aggiunto’?

"Secondo me è importantissimo perché toglie agli avversari tantissime linee di passaggio in profondità e il portiere alto può risolvere facilmente varie situazioni. È chiaro che c’è anche il rischio che se l’avversario è pronto ti può sorprendere, ma ce l’hanno fatto alla prima di campionato e abbiamo vinto lo stesso, quindi adesso Martin (Turk, ndr) è anche più preparato e un errore del genere difficilmente lo rivedremo".