di Francesco Pioppi
La partita più difficile della serie. Sperando ovviamente di sbagliare pronostico e di poter così vedere la Pallacanestro Reggiana uscire dal Forum di Milano a braccia alzate, con l’1 a 1 in tasca e un sorriso grande così.
Il motivo, a nostro avviso, è molto semplice: la Unahotels si è bruciata l’effetto ‘sorpresa’ nella prima partita e adesso l’Armani Exchange sa che con i ragazzi di Caja non si può scherzare. Sprofondati anche a -24 (80-56 al 27’) Cinciarini e compagni hanno infatti messo in piedi un clamoroso break di 18-0 con cui hanno riaperto la partita e per due volte hanno avuto il pallone per pareggiare quando mancavano un paio di minuti alla fine. Questa sera (inizio alle 20,45 e diretta su Rai Sport) sarà però tutta un’altra musica.
I ragazzi di Messina, consapevoli che sarà impossibile tirare con il 91% da 2 e il 60% da 3 come hanno fatto domenica nei primi 25 minuti, la butteranno sulla fisicità fin dai primi minuti e sostituiranno probabilmente la poesia con la prosa. Tradotto: sarà una battaglia corpo a corpo senza esclusione di colpi, in cui Reggio dovrà essere capace di pareggiare subito l’intensità, senza prendere imbarcate e soprattutto senza commettere falli ingenui.
Questo perché - ovviamente - l’Olimpia ha davvero 10-11 giocatori da poter mettere in campo in qualsiasi momento mentre la Unahotels - non ce ne vogliano il fedelissimo Colombo e il giovane Soliani - ne può ruotare al massimo 8. Ecco, a tal proposito, pur avendo grande stima del lavoro fatto da coach Caja, non abbiamo digerito la gestione di Bryant Crawford: relegato in panchina tutto il primo tempo, ‘cavallo pazzo’ è entrato e ha rimesso in piedi la gara con le sue giocate d’istinto. Poi però è stato infilato nuovamente nel ripostiglio - di fatto - a favore di Strautins che non ne ha azzeccata mezza. Forse non sarebbe cambiato nulla, ma il dubbio resta.
Oltre a queste impressioni da ‘allenatore del giorno dopo’ di cui è pieno il mondo, un altro rimpianto è legato alla prestazione di Hopkins che - dopo aver pesantemente ‘ciccato’ lo ‘spareggio’ con Trieste e le due partite di finale col Bahcesehir - anche domenica non è mai riuscito ad incidere come potrebbe e dovrebbe. Senza le sue giocate di classe e sostanza, la Unahotels farebbe fatica vincere contro squadre ben meno forti e attrezzate dell’Armani Exchange: serve anche da parte sua una prova d’orgoglio. Da tenere stretta, invece, la crescita costante di ‘Stevie’ Thompson che è in fiducia e sembra tutto un altro giocatore rispetto a quello dei primi sei mesi. Lucido e chirurgico in attacco, sveglio in difesa e sulle linee di passaggio, sta finalmente ripagando la fiducia. La montagna da scalare resta oggettivamente altissima, ma se esiste una squadra che può sovvertire i pronostici, questa è proprio la Unahotels.
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