"Presidente, basta paragoni con l’anno scorso"

Luciani: "A fine gara ho visto Salerno un po’ scarico, gli ho detto che questa squadra è forte, ma tutta nuova. Bisogna avere pazienza"

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di Francesco Pioppi

Il saggio del gruppo. Alessio Luciani, duttile difensore classe ’90 nativo di Rieti e cresciuto nella Lazio, è la classica persona che parla solo quando è necessario, ma se lo fa non dice mai cose banali e centra sempre il punto. Per questo, dopo la vittoria con l’Ancona che ha ridato ossigeno alla truppa di Diana, si è concesso ‘il lusso’ di tirare le orecchie anche al presidente Carmelo Salerno che - col solito spirito da perfezionista - rimarcava con il broncio le difficoltà che aveva appena visto in campo.

Luciani, partiamo dal risultato: sono arrivati tre punti di un valore inestimabile.

"Assolutamente. Li abbiamo ottenuti faticando tanto perché abbiamo dovuto difendere per molti minuti, ma è una vittoria pesantissima e vi prego: basta paragoni con l’anno scorso…". Siamo d’accordo, ma non siamo noi a farli.

"L’anno scorso per lunghi tratti abbiamo avuto un gioco spettacolare, con il predominio sull’avversario ed è normale che vorremmo ripeterlo, però poi non dobbiamo dimenticare che siamo arrivati secondi…".

Forse il pubblico reggiano si aspettava una reazione più veemente dopo la disfatta di Fiorenzuola.

"Li capisco, quella è stata una sconfitta vergognosa e secondo me ce la siamo sentita dentro anche nella partita con l’Ancona, soprattutto all’inizio, perché volevamo farci perdonare però eravamo contratti…Io non voglio essere frainteso, nessuno è contento di giocare male, però siccome ho fatto 12 campionati di Serie C, credo di aver capito una cosa: non vincono quelli bellini, quelli fighetti…Vincono quelli che sono più scaltri, vincono i figli di buona donna, sono stato chiaro?".

Chiarissimo e poi in molti si dimenticano che la squadra, al di là delle dichiarazioni ‘estive’, è stata profondamente cambiata: normale non avere ‘tutto e subito’.

"Appunto. Allora vi racconto un episodio perché a me piace essere diretto: ieri (domenica, ndr) a fine partita ho visto il presidente un po’ deluso perché, da tifoso, vuole un calcio spettacolare oltre alle vittorie. Gliel’ho detto: non continuiamo a fare il paragone con l’anno scorso perché questa è una squadra completamente nuova, voltiamo pagina. E sapete perché voglio sottolinearlo…".

Prego.

"Perché se continuiamo a parlare dell’anno scorso, quelli nuovi non si integreranno mai. Ho sentito la conferenza del mister e ha detto le parole giuste: includere, integrare. Se fai i paragoni con l’anno scorso non includi proprio nessuno e se permettete abbiamo bisogno del contributo di tutti perché io voglio vincere il campionato".

In quali aspetti dovete crescere maggiormente?

"La cura dei particolari fa la differenza così come l’approccio alla partita e la cattiveria nell’uno contro uno: la Serie C è una trincea continua".

E domenica si va a Gubbio, storicamente una trasferta molto complicata: che sfida si aspetta?

"Di quelle che non ti fanno riposare sereno e che ti deve spingere a studiare ogni minimo particolare. Il Gubbio viene da una sconfitta col Rimini e mister Braglia nella categoria è uno dei più esperti quindi dovremo stare molto attenti. Ho giocato lì e conosco l’ambiente, ci aspetta un’altra gara di lotta".