Reggiana farà l’Integration League In squadra 8 italiani e 8 rifugiati

Il segretario generale Simonelli: "Noi ci siamo sempre quando si tratta di inclusione, accoglienza e responsabilità sociale"

Arriva a Reggio ’Integration League’, il nuovo torneo che unisce rifugiati e comunità locali promosso dalla Lega Pro. "La Reggiana è sempre attenta e in prima linea quando si parla di accoglienza, inclusione e responsabilità sociale", afferma il segretario generale granata Nicola Simonelli.

Sono 8 i club che hanno aderito all’Integration League. Oltre alla Reggiana, Ancona, Fidelis Andria, Cesena, Feralpisalo’, Virtus Francavilla, Monopoli e Potenza. Nelle citta’ di ogni club verra’ quindi formata una squadra che sara’ composta da 8 cittadini italiani e 8 rifugiati, richiedenti asilo, titolari di protezione sussidiaria e temporanea. Le squadre si alleneranno per 5 mesi nelle strutture messe a disposizione dei club per poi competere tra loro in un vero e proprio torneo di 15 partite, con la finale che si disputerà in un importante stadio italiano. Inoltre, mentre le squadre verranno formate e si alleneranno, saranno organizzate diverse attivita’ collaterali con finalita’ formative e di sensibilizzazione che coinvolgeranno le istituzioni locali, i centri sportivi giovanili e le scuole. Il torneo e’ stato presentato questa mattina a Roma nella sede della Figc. "Mi congratulo con la Lega Pro e il presidente Francesco Ghirelli per questa bella iniziativa, che si inquadra nel solco dell’attivita’ che la Figc svolge con ‘Progetto Rete’ gia’ da diversi anni con i minori stranieri non accompagnati, che compiono un passo decisivo verso l’inclusione nel nostro Paese attraverso il calcio- ha affermato Gabriele Gravina, presidente della Figc - a progettualita’ della Lega Pro, sviluppata con partner di assoluto prestigio e coinvolgendo persone maggiorenni, completa un percorso formativo e di integrazione in una perfetta azione di sistema, a testimonianza di quanto il mondo del calcio sia molto piu’ sensibile di come viene rappresentato".