Reggio abbraccia il Giro Donne, sprint da brividi

In volata si impone Elisa Balsamo su Kool e Vos. Maxi caduta di una decina di atlete in viale Piave

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di Massimo Tassi

Le regine della volata sfilano a Reggio. Sfreccia il Giro d’Italia femminile, dalla Bassa alle colline, per tagliare il traguardo in città. Ieri la manifestazione ha visto il finale della 5ª tappa in viale Allegri, con il successo di Elisa Balsamo, un ricchissimo palmares che comprende anche dei titoli mondiali. In gara la reggiolese Anna Trevisi (Uae) che ha pilotato verso l’arrivo la compagna Marta Bastianelli, 5ª nello sprint che ha avuto protagoniste stratosferiche.

"E’ stata una grande emozione correre sulle strade di casa, con la gente che era lì apposta per applaudirmi e salutarmi. E’ stata una frazione molto bella, intensa, nonostante il caldo e la paura per la caduta a poca distanza dall’arrivo che ha coinvolto varie concorrenti", racconta Anna Trevisi. "La volata è stata da kamikaze. Nel treno della Uae sono stata l’ultima a guidare verso il traguardo Marta Bastianelli, che ha centrato un buon piazzamento che va ad aggiungersi al secondo posto di Mavi Garcia a Cesena".

La partenza da Carpi alle 11, dopo di che il multicolore serpentone composto da oltre 100 atlete ha fatto ingresso nel reggiano intorno alle 11,20 nei pressi di Rio Saliceto, transitando poi da San Martino in Rio, Correggio, Campagnola, San Bernardino di Novellara, San Giacomo di Guastalla, Poviglio, Castelnovo Sotto, Calerno, Bibbiano, Quattro Castella, Montecavolo, Puianello, Albinea, Fogliano. Conclusione in città alle 14,15.

La manifestazione ha sottolineato la pertinenza del nostro territorio con il ciclismo, dove pulsa una passione scandita da volti ed episodi. Scorre la gara, lo scenario è incorniciato dalla pianura, dominata da campi e canali, sullo sfondo spicca il profilo dell’Appennino. Con il passare delle ore la temperatura diventa incandescente, solo vagamente mitigata dalla burrasca della notte precedente. Una situazione difficile, con 126 chilometri da percorrere in quella che si rivela come la tappa più lunga del Giro.

La frazione è prevalentemente pianeggiante, la velocità è piuttosto elevata. Il ritmo non impedisce nella prima parte di gara la fuga di 5 atlete: Bariani, Barnes, Carbonari, Monticolo, Vitiello. Le fuggitive artigliano un vantaggio massimo di 5 minuti sul gruppo della maglia rosa Annemiek Van Vlauten. In questi frangenti la media è di 40 kmh. Il gruppo della maglia rosa inizia a limare lo svantaggio a 50 chilometri dall’arrivo, accorciando costantemente. Nei pressi di Albinea la Bariani tenta un coraggioso assolo e sorprende le compagne d’avventura. Riesce a tessere un vantaggio massimo di circa 30 secondi, cullando l’impresa. Intanto più indietro le squadre interessate alla volata iniziano le grandi manovre. Si distingue Anna Trevisi con la casacca Uae.

Le quattro sono riprese a 8 chilometri dal traguardo, mentre la Bariani è raggiunta a San Maurizio, al ponte del Rodano, dove finisce il suo sogno. Poco dopo, in viale Piave una paurosa caduta coinvolge almeno 10 concorrenti in corrispondenza dello striscione dell’ultimo chilometro (senza gravi conseguenze, per fortuna). Curva da brividi in viale Isonzo per immettersi in via Allegri, con Elisa Balsamo che nella vertiginosa volata anticipa Charlotte Kool e Marianne Vos. Marta Bastianelli è 5ª, supportata dalla Trevisi.

A sottolineare il livello del podio il fatto che la Vos in carriera ha collezionato 31 successi al Giro. Le prime tre sono tra le regine della volata a livello internazionale. Protagonista della tappa anche Anna Trevisi, 29enne di Reggiolo, passista veloce che da undici anni è presente nel grande ciclismo. Quest’anno indossa la casacca della Uae, formazione del contesto World Tour. Per molte stagioni è stata tesserata con l’Alè Ljubjana. Per lei domani la frazione Sarnico-Bergamo di 115 chilometri. Nei giorni seguenti Prevalle-Passo Maniva, Rovereto-Aldeno, la temuta frazione di montagna San Michele All’Adige-San Lorenzo Dorsino, gran finale il 10 luglio sul tratto Abano Terme-Padova. In totale mille chilometri vissuti a tutta velocità, tra fughe, salite e volate. L’avventura della Freccia di Reggiolo continua.