Reverberi ha uno sponsor da World Tour

La Green Project Agency entra nella Bardiani Csf Faizanè. Raddoppiato il budget di partenza. Le due ruote italiane ora puntano ai vertici

Migration

di Angelo Costa

Se il ciclismo italiano presto tornerà nella fascia più nobile, chiamata World Tour, bisognerà ringraziare un reggiano: Bruno Reverberi. Mentre tanti sventolano la parola progetto, l’ammiraglio di maggior corso nella bici ne lancia uno che ha tutta l’aria di esserlo davvero: dopo aver costruito una cantera di talenti all’interno della sua Bardiani Csf Faizanè, la rinforza con l’ingresso di un nuovo sponsor, la Green Project Agency, azienda veneta diventata grande in appena sei anni nel settore dell’energia pulita e del risparmio energetico, già comparsa nello sport sulle maglie del Venezia calcio. Matrimonio con un interesse evidente: far diventare la squadra un punto di riferimento del nostro ciclismo e, magari, riportare l’Italia nell’élite internazionale.

Su questa bella idea, che illumina i suoi ottant’anni e i quaranta già trascorsi nel mondo del professionismo, Reverberi allunga lo sguardo da Cortina, dove annuncia la sua ultima iniziativa insieme al nuovo partner e ai suoi 170 agenti commerciali arrivati da tutta Italia. Operazione proiettata sul lungo periodo, con un accordo di cinque anni, un budget di partenza raddoppiato rispetto a quello attuale, la possibilità di aumentarlo nel caso ci fosse l’occasione di investire su corridori di talento e la totale adesione degli sponsor attuali, ai quali pubblicamente il manager del Ghiardo rende il merito di aver gettato le basi di questo percorso ‘green’ un decennio fa.

"È un’occasione irripetibile di crescita. Al di là del valore economico dell’accordo, la soddisfazione è di essere stato seguito in questa operazione da tutti i miei sponsor attuali. I nostri principi restano quelli di sempre, dare spazio e opportunità di crescita ai giovani: lo abbiamo fatto con Colbrelli, Ciccone e Zana di recente, l’obiettivo è scoprirne altri e farli diventare atleti vincenti", racconta Bruno Reverberi. Quanto al salto nel World Tour, dove l’Italia da tempo non ha una squadra, la strategia è come sempre chiara e concreta: "Vogliamo arrivare lì, ma non a tutti i costi: fare il World Tour tanto per farlo è solo uno spreco di denaro, meglio continuare a stare nella categoria Professional e avere risultati da squadrone".

Intanto a diventare squadrone la Green Project Bardiani Csf Faizanè ci prova con le proprie forze. "Abbiamo costruito un nucleo con i migliori juniores italiani, già schierati in gare di prima fascia per fare esperienza e mostrare il loro talento, facendoli correre da leader e non da gregari come capita a chi emigra. Oltre a far crescere qui i più bravi, ora potremo anche tenerli in squadra, senza vederceli portar via dai team importanti", spiega il team manager Roberto Reverberi, ipotizzando un futuro da modellare sull’esempio di formazioni come l’Alpecin, diventata grande intorno a un campione come Van der Poel e non solo lui. Un futuro reso possibile dall’unione fra un manager di ottant’anni e un dirigente d’azienda trentenne, Tommaso Giuliano, un innamorato della bici che nel ciclismo, scelto perché "è un ambiente pulito e fresco", non solo vuole trovare la visibilità che non gli ha regalato il calcio, ma i nuovi campioni che l’Italia sta aspettando con ansia.