Salerno non vuole più Tosi Amadei prende tempo

Il presidente considera il diesse primo responsabile dei ’flop’ degli ultimi 2 anni. Così Doriano ha espresso l’intenzione di rinunciare al mandato. Ma tutto è ancora possibile

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Romano Amadei ha una bella gatta da pelare: il suo presidente, Carmelo Salerno, non vuole più Doriano Tosi.

Nessuno parla, ma c’è poco da girarci intorno: le cose stanno così.

L’imprenditore modenese, che ha una quota societaria del 29 per cento, durante un faccia a faccia, ha espresso a Tosi l’insoddisfazione per gli ultimi due campionati della Reggiana.

"Fallimentari" li ha definiti Salerno che ha puntato il dito contro il suo diesse, che considera colpevole anche del fatto che la Reggiana non ha valorizzato giocatori da rendere appetibili sul mercato.

Accuse che il direttore sportivo non si aspettava, colpito anche dalla durezza usata da Carmelo, che conosce dai tempi di Modena. Tra l’altro i due in questa avventura granata sono sostanzialmente sempre andati d’accordo e sono legati da un rapporto di amicizia.

Salerno adesso ha intenzione di ’contare’ di più nelle scelte tecniche, ma Tosi è un accentratore quando si parla di costruire le squadre. Va da sè che a questo punto uno dei due è di troppo.

E infatti Doriano si è subito rivolto al patron (e amico di lunghissima data) Amadei per comunicargli che nella prossima stagione non sarebbe più stato il direttore sportivo della Reggiana. Tecnicamente non si possono chiamare dimissioni perché ha il contratto in scadenza il 30 giugno, ma di rinuncia nel caso la società decidesse di rinnovargli la fiducia.

Amadei gli ha chiesto di ripensarci e comunque di aspettare nel prendere una decisione definitiva. Vuole prima riunire tutti i soci (sarà questa settimana), capire chi vuole essere della partita (Quintavalli e Carretti cosa hanno deciso di fare?) e poi affrontare l’argomento Doriano Tosi. C’è qualcuno che la pensa come il presidente Salerno? Può essere. Una delle cose alle quali ha sempre tenuto il patron è la compattezza del gruppo: in azienda, nelle compagini societarie e all’interno degli spogliatoi. Sono la base per ottenere i risultati.

Ma è chiaro che Amadei deve tenere conto che Salerno ha un pacchetto di quote ben più importante di quello di Cesare Roberto (8,47 per cento), tanto per fare un esempio. E quindi quella del diesse sarà una un problema di non facile soluzione per il patron che mai avrebbe pensato, dopo una vita nel calcio in coppia con Doriano Tosi, di dover affrontare una situazione simile.

Ma sarebbe un problema anche se Salerno decidesse di uscire, perché farebbe mancare un apporto economico consistente alla società, che quest’anno non avrà neppure i 900mila euro di ’paracadute’ per la retrocessione dalla Serie B.

Quindi? Come andrà a finire? La terza opzione è quella che Amadei porti a cena Salerno e Tosi e li faccia riappacificare.

Ma stavolta il carisma di Romano Amadei sarà sufficiente per risolvere questo problemone?

a.lig.