Serpini, il derby playoff "Può accadere di tutto"

Il mister del Lentigione: "Se perderemo non sarà una catastrofe, non si cancella il nostro grandissimo campionato. La Correggese? E’ stata superlativa"

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di Claudio Lavaggi

Cristian Serpini (foto), 50 anni da poco compiuti, nativo di Castelfranco Emilia, è l’allenatore del Lentigione che ha portato la formazione reggiana al secondo posto in campionato alla pari del Ravenna e dietro al solo Rimini. Ma se nella stagione scorsa aveva esordito nelle giovanili dei professionisti, la Spal under 17, nelle due annate precedenti aveva allenato la Correggese di Claudio Lazzaretti. Grande esperienza, dunque, analisi obiettive e serenità. Salvo quando l’arbitro di Lentigione – Ravenna chiese in ricordo solo la maglia ai romagnoli… e Serpini si arrabbiò di brutto. Ora Serpini è l’uomo giusto per l’analisi di un torneo che unico tra tutti i gironi di Serie D, vede tre squadre della stessa provincia proseguire il campionato, Lentigione e Correggese con il derby play-off, Bagnolese con i play-out.

Serpini, partiamo dalla vostra clamorosa vittoria a Rimini?

"Abbiamo fatto una buona partita, ma con un unico obiettivo: evitare provvedimenti disciplinari, infortuni e spreco eccessive di energie. Avevamo un diffidato, Rossini, e nel dubbio l’abbiamo mandato in tribuna…"

E ora arriva il derby.

"Noi abbiamo fatto un grandissimo campionato, 83 punti non si fanno per caso. Il Rimini ha fatto meglio ed è giusto sia salito. Sinceramente non abbiamo rimpianti, poi è chiaro che pensi sempre a qualche punto lasciato per strada".

E la Correggese?

"Con i problemi che ha avuto, è stata superlativa. Certo, veniamo da percorsi diversi e loro arrivano a questo primo turno di play-off sull’onda dell’entusiasmo. Squadra molto ostica da affrontare, completa sia a livello fisico che di qualità".

Lei contestò il fatto che con otto punti tra la sestultima e la terzultima non si disputino i play-out, mentre con 25 punti tra voi e la quarta ci siano i play-off…

"Beh, se parliamo di meritocrazia è sicuramente così, in ogni caso accettiamo il regolamento. Ma dico anche che una gara secca può essere particolare e può accadere di tutto. E se perderemo, non sarà una catastrofe, la stagione non si cancella".

Parliamo di Bagnolese?

"Questo è un bel play-out, tra squadre distanti un solo punto. Oggi per la salvezza dico 51% Bagnolese e 49% Sasso Marconi, che gioca in trasferta e che per salvarsi è obbligata a vincere, mentre ai rossoblù basta il pari".

Che partita sarà?

"Io credo che in questi casi gli allenatori debbano cercare di portare le squadre alla massima serenità, se no qualcuno rischia… i quattro gol della Salernitana. Poi non è facile, perché in realtà la squadra non è una entità a sé stante, ci sono ragazzi che vanno incoraggiati, altri che non vanno esaltati. Urlando a uno si ottiene il massimo impegno, facendolo con un altro lo si distrugge. E trovare l’equilibrio a volte non è semplice".

Quindi allenatore e pure psicologo?

"Io aggiungerei anche papà: usare carota e bastone in modo giusto, sapendo chi hai di fronte. Sono giocatori, ma prima di tutto ragazzi con caratteri e problemi ognuno a sé stante".