Sfuma la remuntada, niente finale per i Diavoli

I granata si illudono con tre mete in dieci minuti, poi un contestato giallo a Ortombina apre alla rabbiosa reazione di Rovigo

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ROVIGO DELTA

24

VALORUGBY EMILIA

22

ROVIGO DELTA: Da Re; Lertora (26’ Uncini), Moscardi, Diederich Ferrario, Bacchetti; Van Reenen (69’ Borin), Visentin (50’ Chillon); Ruggeri, Lubian, Sironi (62’ Steolo); Bur (69’ Cosi), Ferro (cap.); Swanepoel (49’ Pomaro), Leccioli (49’ Cadorini), Quaglio. All.: A.Coetzee.

VALORUGBY EMILIA: Farolini (cap.); Colombo, Schiabel (26’-29’, 41’ Antl), Paletta, Bertaccini; Newton, Garcia; Amenta (64’ Rimpelli), Mordacci, Sbrocco; Dell’Acqua (69’ Ortombina), Du Preez (41’ Gerosa); Chistolini, Luus (45’ Silva), Diaz (45’ Sanavia). All.: R.Manghi.

Marcatori: 11’ cp Van Reenen; 50’ meta Silva, 55’ meta Bertaccini tr Newton, 58’ meta Mordacci tr Newton, 66’ meta Cadorini tr Da Re, 70’ cp Newton, 74’ meta Cadorini tr Da Re, 78’ meta Ferrario tr Da Re.

Arbitro: Bottino (Cosenza).

Note: giallo a Sironi (Rovigo) al 52’, a Ortombina (Valorugby) al 71’.

Sfuma per la terza volta consecutiva in semifinale il sogno tricolore dei Diavoli reggiani. A Rovigo al termine di una partita dall’andamento imprevedibile sono i rossoblù, sospinti da quattromila spettatori, a conquistare il match e la qualificazione alla finale scudetto, nella quale sfideranno il 28 gennaio a Parma il Petrarca Padova.

Punteggio ancora fermo sul 3-0 alla fine del primo tempo; poi, dopo una partita e mezza (compresa l’andata) quasi senza mete, un secondo tempo ad alta intensità con ben sei mete, tre per parte.

Rovigo più disciplinato ed efficace nei breakdown, Valorugby più bravo a cercare il gioco aperto e continuo con il ritmo dettato dal recuperato Garcia.

Dopo cinquanta minuti a premiare l’approccio tattico dei veneti, con quattro punizioni piazzabili conquistate – ma solo una messa a segno da Van Reenen -, a mezz’ora dalla fine esplode il gioco dei granata, che nell’arco di otto minuti segnano tre mete e costringono Sironi al giallo: al 50’ va a segno Silva staccandosi da una maul, al 55’ Bertaccini su lob al piede di Newton, al 58’ Mordacci su grande assist di Paletta.

Reggio è avanti 3-19 e sembra avere in mano la partita. Ma con il ritorno a ranghi completi Rovigo ritrova assestamento.

Dopo una meta in drive di Cadorini parzialmente tamponata dal successivo piazzato di Newton (10-22), al 71’ giunge quella che si rivelerà la svolta negativa: scontro viso a viso tra Ruggeri (palla in mano) e Ortombina; dopo una lunga riflessione l’arbitro Bottino mostra alfine il giallo al giovane Diavolo.

La superiorità numerica e il crescente sostegno del pubblico sospingono negli ultimi dieci minuti Rovigo, che trova la meta della virtuale qualificazione di nuovo con Cadorini e poi anche quella della vittoria con Ferrario, per la festa finale del pubblico di casa.

"Il giallo a Ortombina ci ha tagliato le gambe - chiosa “ancora a mente calda” Roberto Manghi -: non era un fallo ma un incidente di gioco. E siamo intenzionati a segnalare anche due fondamentali falli di Rovigo avvenuti prima del giallo a Ortombina e non sanzionati. L’illusoria svolta di metà secondo tempo? Propiziata da forze fresche, come nei piani; in particolare Silva e Gerosa, determinanti".

Questa terza semifinale persa influirà sul futuro? "Abbiamo appena terminato la partita, rendiamo invece valore ai ragazzi, che hanno dato tutto e avrebbero meritato la finale".

Per il rugby reggiano, piccola grande soddisfazione, è il primo podio tricolore di sempre: Diavoli terzi, dopo i due quarti posti del 2019 e 2021.

Marco Ballabeni