Silvia Paniko sul trono italiano di kickboxing

Alla neocampionessa bastano 28 secondi per vincere il match con Salatino "E’ uno sport che dà pace e serenità, più dello yoga. Il mio ragazzo? E’ un pugile"

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di Claudio Lavaggi

Silvia Panichi Novaselich, alias Silvia Paniko, è campionessa italiana di kickboxing 65 kg, in virtù di un incontro durato nemmeno 30 secondi e conclusosi per ko sull’atleta locale, la tarantina Gloria Salatino.

"In effetti ci siamo scambiati pochi colpi – dice Silvia – poi lei mi ha colpito con un diretto che ho mezzo subito e mezzo schivato. A fine colpo ha abbassato la guardia e io l’ho colpita con un gancio destro, un colpo d’incontro che l’ha fatta finire al tappeto in modo definitivo".

Così non è riuscita a mostrare le sue qualità?

"Beh, certo non ho combattuto al limite dei 9 minuti, ma un ko dopo soli 28 secondi ti ripaga davvero del tanto lavoro fatto. E’ da settembre dell’anno scorso che mi alleno cinque giorni su sette, anche fino a due ore, con il maestro Fabio Grassi e questa è stata una grande soddisfazione per me e per lui".

Restiamo al match, come ha vissuto le ore antecedenti?

"In genere non dormo molto e la notte prima qualche ora l’ho comunque dormita. Il giorno dell’incontro, la tensione saliva, ma quando ho messo le cuffie per caricarmi con la mia musica preferita è sparito tutto".

E sul ring?

"L’organizzazione è stata ottima, un ambiente all’americana, anche se il pubblico non era tanto, però è stato davvero tutto bello".

Anche se "la borsa" non è da paragonare ai professionisti… "No, ovviamente io non sono professionista, perché di professione sono grafica; c’è stato un contributo e il rimborso spese". Ma chi è Silvia Panichi Novaselich?

"Sono nata ad Arezzo 30 anni fa da papà toscano e mamma croata. Poi il mio babbo (il toscano non si smentisce, ndr) si è trasferito a Reggio per lavoro quando avevo 12 anni; io già facevo karate, lo sport di contatto mi è sempre piaciuto, anche se mi sono divertita anche con tennis e pallavolo. Poi sono passata al kickboxing ed eccomi qua".

Regole del suo sport?

"Calci e pugni e ginocchiate, vietato colpire le parti basse, tutto il resto è permesso".

Perché una giovane dovrebbe iniziare la sua disciplina?

"Io era una ragazza molto tranquilla, ma credo che il kickboxing ti dia pace e serenità… più dello yoga. Non è solo un problema di difesa personale e poi lo si può fare anche a livello non agonistico".

Quanti tatuaggi ha?

"Il numero non lo ricordo, il prossimo sarà un canguro con i guantoni".

Ovviamente Oscar, il suo ragazzo, con lei non litiga mai?

"Ah – ride Silvia – lui un podista di lunga lena, adesso sta correndo 60 chilometri intorno all’Etna, ma è pure pugile, quindi va bene così".

Foto: il ’secondo’ Guido Rafael Franco, il maestro Fabio Grassi, Silvia Paniko e il fidanzato Oscar.