Sorpresa: anche Cinciarini è umano Dopo 28 gare ha calato il minutaggio

Fino a domenica sera il capitano aveva giocato almeno 28 minuti a partita. Con Brindisi è sceso a 23

Migration

di Francesco Pioppi

Ventotto partite consecutive in Serie A in cui aveva giocato almeno ventotto minuti. Dal 21 novembre 2021 al 30 ottobre 2022. È questa la striscia ‘monstre’ messa assieme da Andrea Cinciarini partendo quasi un anno fa contro Brescia e che si è interrotta domenica sera nella vittoria su Brindisi. Una sfida in cui il capitano è stato comunque importantissimo con 9 assist, ma in cui è rimasto sul parquet ‘solo’ 23 minuti. Difendendo con energia, cercando sempre di tenere le ‘redini’ di un Hopkins che andava a ondate e ‘centellinando’ la qualità. Se non è stato il miglior ’Cincia’ della stagione, ci si va poco lontano. Almeno per come ha saputo calarsi nella gara, senza nulla togliere alle buonissime prove con Treviso e Bonn, in cui il play era comunque riuscito a lasciare un segno indelebile.

Siamo quindi di fronte ad una ‘svolta’ nella gestione delle prestazioni del regista biancorosso? Come in ogni processo evolutivo che si rispetti ci vuole tempo per assimilare nuovi scenari e l’impressione è che anche il software del ‘Cincia’ stia incamerando dati e lavorando per trovare più soluzioniopzioni possibili, ma potergli risparmiare anche solo cinque minuti di fatica ‘media’ potrebbe rivelarsi decisivo per gli assestamenti in atto. L’anno scorso ha toccato vette storiche che lo hanno confermato nell’elite della Serie A e la scalata all’Olimpo degli assistman continuerà anche in questa stagione, ma poterlo utilizzare senza la paura di vedergli commettere un fallo di troppo o di lasciarlo in pasto agli avversari (che lo ‘pressano’ e gli fanno sentire i gomiti in continuazione…) è una soluzione che probabilmente fornirà benefici a tutti, in primis a Menetti che potrà avere il suo ‘cervello in campo’ tirato a lucido per i finali di gara.

Ovvio che per poter permettere al capitano di risparmiare energie il coach debba trovare soluzioni alternative e l’impatto di Michele Vitali, a lungo impiegato come ‘regista occulto’ assieme a Robertson, è stato eccellente. Una precisazione che è giusto fare perché il ‘manca un sostituto di Cinciarini’ è diventato ormai uno dei tormentoni di questa stagione. In realtà Robertson era stato preso (anche) per quello, ma l’ex Fortitudo non si sta rivelando all’altezza. O meglio: prova a fare quello che gli è sempre riuscito meglio (colpire da fuori e fare canestro) senza però creare vantaggi effettivi per i compagni, un aspetto in cui invece sembrava essere cresciuto nella sua esperienza in Liga Acb. Era una guardia tiratrice ed è rimasto una guardia tiratrice, mentre servirebbe una ‘combo’ vera e propria, ovvero un giocatore in grado di riuscire a giocare contemporaneamente con Cinciarini e Vitali o, a turno, con uno dei due. Su questo rifletterà il club nell’imminente pausa per le nazionali, con un minimo di urgenza in meno, visto che il successo con Brindisi ha portato un po’ di serenità e confermato che Anim può essere molto utile alla causa.