Stefanini ha un traguardo: "Essere il compagno di squadra ideale"

Gabriele torna in biancorosso dopo 7 anni: "Sono partito che ero un ragazzino, ora sono un professionista"

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di Tommaso Vezzani

E’ stato presentato ieri in sede il nuovo acquisto della Pallacanestro Reggiana, Gabriele Stefanini, 190 centimetri per 90 chili e 23 anni appena compiuti, porta ancora chiari in faccia i segni della gioventù. Primo fra tutti l’emozione, ma anche un bel sorriso e tanta energia.

Di ritorno da 7 stagioni fra high school e college statunitensi, inizia con il ricordo del suo esordio con la canotta biancorossa. Era il 2015, l’ultimo minuto di quella maledetta gara-6 a Sassari. Era il più giovane di sempre in una finale scudetto: "Mi ricordo che appena entrato avevo palla in mano e di fronte Logan, palleggiavo tutto brutto, ingobbito". Ride dello sbarbatello che era, poi però la faccia si fa seria: "Adesso sono più maturo, sono partito che ero un ragazzino e ormai sono un professionista. Sono qui per dare il meglio". In sede di presentazione il diesse Barozzi sottolinea di fare molto affidamento su di lui: "Con Gabriele abbiamo fatto un discorso pluriennale (2+1 il contratto,ndr) perché vogliamo ricreare un gruppo italiano e ripartire dai nostri giovani". L’aspetto umano è primario: in sala stampa è presente anche il padre, cui il ragazzo è molto legato e Stefanini si illumina quando parla di chi già 7 anni fa era qui con lui. "Ho sentito Max (Menetti, ndr), la nostra è una bella storia: siamo andati via insieme e ora insieme torniamo".

E poi "Cincia. È un modello per me, ero in camera con lui a Sassari, avevamo fatto delle belle chiacchierate. Sarà buffo parlargli ora che sarò un po’ più alla pari, non vedo l’ora di ritrovarlo". Sa bene cosa ha imparato: "Lo spirito di squadra. In America ci si lavora tantissimo ed è ciò che più di tutto voglio dare a questa squadra. Voglio essere il miglior compagno di squadra possibile, spero di costruire grandi rapporti con i miei compagni dentro e fuori dal campo".

Il resto verrà dopo: "Non abbiamo parlato di numeri precisi e rigidi rispetto al minutaggio. Sono tranquillo, so che lo staff crede in me e loro sanno che farò il massimo in ogni minuto a mia disposizione, senza protestare". Non è arrogante né ingenuo: "Sette anni non sono pochi, è la mia prima esperienza da professionista e non sarà facile adattarsi a un gioco diverso. Però sono tranquillo e pronto, Reggio per me è una seconda casa".

Il numero di maglia "Sarà il 15. Non c’è un significato particolare, in America ho sempre avuto quello. Lo sento mio, tutto qua".

Ciao Porfilio. La Umana San Giobbe Chiusi (Serie A2) ha annunciato l’ingaggio della guardia Carlo Porfilio. Nato a Reggio il 9 aprile del 2001, il neo biancorosso è reduce da una stagione a Biella ma è di proprietà della Pallacanestro Reggiana da cui arriva in prestito annuale.

Sponsor. La Humangest, agenzia per il lavoro, è il nuovo co-sponsor del club biancorosso.

Il logo del brand apparirà sul pantaloncino della divisa ufficiale della Unahotels.