Ufficiale: silurato Menetti Via un coach ogni 7 mesi

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Un allenatore sostituito ogni sette mesi. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato Max Menetti: sollevato ufficialmente dall’incarico ieri mattina. È questo lo sconcertante bilancio che non può essere ignorato e che riguarda il nuovo corso, intrapreso a maggio 2020 dalla cordata formata da Veronica Bartoli, Enrico San Pietro, Graziano Sassi (inizialmente anche Andrea Baroni) e messa assieme dall’amministratore delegato Alessandro Dalla Salda che in maniera molto trasparente si è sempre assunto in prima persona la paternità di gran parte di queste scelte. Il primo a fare le valigie è stato Maurizio Buscaglia che era ancora sotto contratto fino al giugno del 2021 ed è stato salutato immediatamente per fare posto ad Antimo Martino. Con l’ex coach della Fortitudo si era impostato un piano su base pluriennale (accordo fino al 2022 con opzione per il 2023), ma dopo una buona partenza la situazione è degenerata e si è arrivati all’esonero, maturato nel febbraio del 2021. Al suo posto è arrivato Attilio Caja che dopo una salvezza ottenuta in condizioni estremamente difficili (il 2+1 di Brandon Taylor nella decisiva sfida contro Cantù è da mettere negli annali…) e una stagione entusiasmante con playoff e finale di Fiba Europe Cup, lo scorso maggio non è stato confermato. L’idea era quella di aprire un nuovo ciclo che potesse durare più anni e così, proprio come era stato con Antimo Martino, si è cercato un profilo più giovane e certamente anche più ‘aziendalista’ rispetto a quello del ‘Sergente Artiglio’.

La scelta, dopo qualche timido approccio con Luca Banchi, è stata presto indirizzata verso il ritorno di Max Menetti che si era così legato al club con un contratto biennale (giugno 2024) con opzione per una terza stagione, solo da firmare nel caso le cose fossero andate per il verso giusto. Purtroppo non è andata come ogni tifoso avrebbe sperato ed è arrivata la dolorosa separazione dal timoniere che aveva guidato il club nell’epoca fin qui più gloriosa della storia biancorossa. Da maggio 2020 a dicembre 2022 sono stati quindi sostituiti 4 head coach che, per un motivo o per un altro, non sono stati ritenuti in grado di poter proseguire il proprio lavoro. Ora si apre una nuova parentesi con Dragan Sakota che, pur essendo un pozzo di scienza dal punto di vista tecnico, a 70 anni suonati difficilmente potrà essere considerato il profilo adatto per una programmazione sul lungo periodo. In questo modo però si rischia di entrare nel libro dei record, ma dalla parte sbagliata.

Francesco Pioppi