"Unahotels, abbiamo le stesse ambizioni"

La presentazione di Vitali: "Ho sposato questo progetto, ci credo tanto" "Fin dalla prima chiacchierata con Max e Filippo ho avuto ottime sensazioni"

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di Francesco Pioppi

Determinazione, condivisione ed esperienza. Dalla conferenza stampa di Michele Vitali, nuova guardia-ala della Pallacanestro Reggiana che indosserà il numero 13, ci ‘portiamo via’ queste tre parole che possono inquadrare bene la sua ‘mission’ nel mosaico biancorosso.

Vitali, non le saranno mancate le offerte: perché ha scelto proprio Reggio?

"Ho sposato questo progetto su più anni (contratto 2+1, ndr) perché ci credo tanto e fin dalla prima chiacchierata con Max (Menetti, ndr) e Filippo (Barozzi, ndr) ho avuto ottime sensazioni. Il punto fondamentale è l’ambizione e la voglia di costruire qualcosa di importante nel tempo, ma questo è già un bel punto di partenza. Non vedo l’ora di iniziare e sono veramente felice di essere qui e di mettere a disposizione la mia esperienza. Ci tengo a sottolineare che i miei obbiettivi sono di squadra e non personali".

Di cosa avete parlato nella chiacchierata con Menetti?

"Abbiamo avuto un dialogo sincero e onesto, ci siamo detti le cose che ognuno pensava dell’altro e delle prospettive senza giri di parole e abbiamo concluso capendo di avere la stessa ambizione".

Ha cambiato tante squadre nella sua carriera, non ultima Venezia con cui aveva un accordo pluriennale: cosa non ha funzionato?

"Ho sempre cercato una soluzione che mi staccasse dalla comfort zone che si era creata, è stato un modo per crescere sia come giocatore che come uomo ed è esattamente quello che è successo ad Andorra, un’esperienza che mi ha dato tantissimo. Con Venezia a marzo mi sono fatto male, è stata una roba sfortunata e sono stato fuori praticamente fino alla fine della stagione. Diciamo che dopo è stato difficile riuscire a rientrare nei meccanismi di una squadra molto profonda…".

Quella passata è stata una stagione sfortunata, il fatto che tra pre olimpico e Olimpiadi non si sia mai fermato può averla condizionata?

"L’estate scorsa effettivamente è stata frenetica e sono successe tantissime cose… Non voglio cercare alibi, ma è chiaro che avendo più tempo a disposizione com’è accaduto quest’anno si ha più tempo per lavorare a livello individuale".

Estate 2021 frenetica anche perché di mezzo c’era anche il suo matrimonio…

"Sì, facendo un attimo un riepilogo: abbiamo vinto il preolimpico in Serbia alla domenica, giovedì sono partito per l’addio al nubilato, domenica mi sono sposato e lunedì pomeriggio sono ripartito per Roma e per le Olimpiadi… Mia moglie è stata molto molto paziente (sorride, ndr)".

Quale sarà il suo ruolo all’interno della squadra che sta nascendo?

"Mi metterò a disposizione e ripensando alla mia carriera potrei fare una lista di persone che mi hanno aiutato a crescere e penso in primis a Marco Mordente quando eravamo a Caserta. Proverò a fare lo stesso coinvolgendo i più giovani e condividendo tutto quello che ho imparato. Questo al di là delle caratteristiche tecniche che sono note a tutti voi".

Quanto ha influito nella sua scelta la possibilità di giocare una coppa europea di ottimo livello come la Fiba Champions League?

"Parecchio perché è sempre bello fare una doppia competizione e soprattutto farla con la voglia di fare bene e di andare avanti il più possibile: il primo obbiettivo è passare il girone".

Tra poche settimane diventerà padre, questo lieto evento può essere il punto di svolta anche a livello professionale?

"Questo ve lo saprò dire tra poco più di un mese (ride, ndr), ma sicuramente è una cosa che mi emoziona e siamo pronti a viverla nella maniera giusta. Sarà una gioia immensa e non vedo l’ora".