Unahotels, non deludere duemila reggiani

Stasera il ritorno della semifinale di Fiba Cup: all’Unipol Arena bisogna battere i Bakken Bears che difendono il +2 dell’andata

di Francesco Pioppi

Alle porte della storia. Alla Pallacanestro Reggiana manca un ultimo passo per scrivere un altro pezzo dell’epopea di un club che - nel settembre del 2024 - compirà 50 anni.

Solo una volta infatti il sodalizio biancorosso è riuscito ad affacciarsi all’ultimo atto di una competizione europea. Era il 2014 e si chiamava Eurochallenge, di fatto la sorella gemella dell’attuale Fiba Europe Cup.

Oggi come allora al volante c’era Andrea Cinciarini che in quell’occasione fu anche eletto miglior giocatore. Non sarà facile però avere l’opportunità di riprovarci perché stasera, a partire dalle 20,30, gli ‘orsi danesi’ le proveranno davvero tutte per difendere il +2 ottenuto all’andata e gettare così nello sconforto i quasi 2000 tifosi reggiani che scalderanno l’atmosfera della Unipol Arena.

La squadra di coach Caja non potrà contare su Candi, Diouf e soprattutto su Olisevicius che sembrava essersi fermato proprio per preparare al meglio la partita di stasera, ma che invece potrà solo fare il tifo per i compagni. Troppo forte il dolore, troppo alto il grado dell’infiammazione ai tendini d’Achille, con la stagione che probabilmente è già al capolinea. Senza le sue fiammate offensive e la sua capacità innata di ‘sentire’ il canestro, toccherà agli altri stranieri fare un passo avanti. E pure bello deciso. Pensiamo a ‘cavallo pazzo’ Crawford che ha dato segnali di risveglio contro Venezia, ma soprattutto a Thompson e Larson: troppe volte al di sotto del minimo sindacale.

Se per ‘Stevie’ gli indizi c’erano già, dall’ex Pesaro che era stato caldeggiato dal coach era lecito aspettarsi un impatto più significativo.

All’andata ci hanno pensato Cinciarini (16 assist), Strautins (17 punti e 13 rimbalzi) e Johnson (19 e 8) a fare pentole e coperchi per non dilapidare le chance di qualificazione, ma stasera servirà qualcosa di più a livello di collettivo.

Tenere 10 punti sotto la media il secondo miglior attacco della Fiba Europe Cup (84,5) è stata sicuramente la chiave e anche stasera lo spartito non sarà diverso. All’andata i ‘killer’ dei biancorossi sono stati Michel Diouf (58 da tre) e Marvelle Harris che con la sua tripla a pochi secondi dalla fine ha regalato la vittoria ai suoi, ma la squadra di Sommer può alternare i propri protagonisti e sotto la regia di Jackson (brutalizzato dal Cincia…) è in grado di mettere assieme parziali improvvisi che diventano difficili da colmare. È proprio questo che dovrà evitare la Unahotels: lasciare che i Bakken Bears corrano in contropiede e si mettano in ritmo con tiri aperti.

Il controllo dei rimbalzi, sempre fondamentale dal campetto di San Luigi alla finale Nba, diventerà più che mai vitale contro una squadra a cui non si deve dare modo di prendere fiducia. Un altro punto chiave sarà la prestazione di Hopkins che in Danimarca, pur segnando tre canestri importantissimi nel finale, non è stato all’altezza della sua fama.

Un po’ per ‘colpa’ sua e un po’ anche per la fisicità - in molti casi anche oltre il limite - degli avversari.

Questa volta ci aspettiamo che il centro biancorosso venga tutelato. Le possibilità per entrare nella storia dalla porta principale ci sono tutte, ora tocca a loro.