Uva, lo stakanovista dell’hockey ha solo 16 anni

Il giovane atleta del Roller Scandiano ha giocato 56 partite, più di tutti in Emilia e tra i più utilizzati in Italia. E ha messo a segno 80 gol

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di Claudio Lavaggi

Probabilmente Alessandro Uva non sa chi fosse Aleksei Stachanov, il minatore russo (tra l’altro lavorava nelle miniere carbonifere del Donbass, oggi purtroppo molto di moda) che fu premiato dalla vecchia Unione Sovietica per la sua produttività. Beh, il nostro Uva, che ha compiuto da poco 16 anni, è lo stacanovista dell’hockey emiliano e uno dei giocatori in Italia che ha disputato più partite in una stagione, ben 56 con la maglia del Roller Scandiano: 22 in Serie A2, 4 in Serie B, 2 in Coppa Italia di B, 5 in coppa under 19, 8 in coppa under 17, 9 in campionato u19, 2 in campionato u17, 4 nel Torneo Promote.

"No, non lo sapevo di essere il giocatore con più presenze in Emilia – dice Alessandro che è figlio di Daniele e Caterina De Mita, entrambi ex giocatori di A1 – so che anche i ragazzi di Correggio hanno giocato tanto. Io direi di essere entrato in tutte le partite". Correggio presenta a sua volta diversi atleti super impiegati, a partire da Pedroni e Righi con 55 gettoni, e Caroli 53, ma alcuni di questi in diverse gare sono andati solo a referto senza entrare.

Un bilancio di queste partite? "Beh, questa è stata la mia prima stagione a livello senior, perché ho giocato in Serie A2, segnando anche 14 gol. Con il Roller siamo andati ai play-off, nel campionato under 19 siamo arrivati terzi in Italia, in coppa Italia under 17 quarti, risultati che non erano sicuramente scontati".

E non dimentichiamo il "condimento", 80 gol non sono pochi. Uno in particolare ci ha ricordato un suo conterraneo d’origine pugliese, il grande Pino Marzella.

"Il numero totale non lo sapevo. Quello a cui si riferisce lei, beh, al Novara in casa, alcuni ganci larghi fuori area per sbilanciare l’avversario e tiro accompagnato. Ma non facciamo paragoni con uno dei top mondiali di tutti i tempi…"

Bilancio qualitativo?

"Giocando tanto e soprattutto contro avversari più grandi e più bravi si impara molto, quindi penso di essere migliorato". Ma con tanto hockey, quando ha studiato?

"Quando ho potuto, ma non mi lamento, visto che ho frequentato la prima allo Scientifico Moro e sono stato promosso. Certo, la fatica è grande e studiare quando si è stanchi non è semplice".

Il futuro?

"Con il Roller Scandiano per la stagione entrante, beh, poi si vedrà cosa combino".

Quando riprendete?

"A fine agosto, ma per me la campanella suona prima, perché il 13 agosto sono convocato nel raduno della nazionale under 17 in vista dei campionati europei".

Altre partite da aggiungere? "Speriamo, ma in azzurro è dura, perché Spagna e Portogallo hanno sempre squadre fortissime. Noi abbiamo un bel gruppo di amici e di ottimi giocatori e possiamo far bene".