Vianese ingorda: bomber Veratti! "Voglio segnare almeno trenta gol"

Nel suo curriculum una decina di panchine in A col Bologna e due gare in Coppa Italia. Poi tanta Serie C e D

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Matteo Bimbi cala il carico da novanta e ingaggia Luca Veratti, 29 anni, un bomber d’area strutturato, di 188 centimetri, dotato di fiuto del gol. Verratti nasce nel Bologna dove segue la trafila delle giovanili per poi arrivare a una decina di panchine in Serie A, giocando invece in Coppa Italia al San Paolo contro il Napoli di Lavezzi e Cavani e contro il Livorno in casa… "Peccato, avrei potuto segnare al Napoli - dice - ma De Sanctis parò il mio tiro con un grande intervento". Dopo Bologna, Veratti ripartì dalla Serie C: Spal, Sudtirol e Melfi, poi proseguire in D nella Fazzanese, ad Arzignano, Montebelluna e Legnago, poi Poggibonsi, Serravezza Pozzi e Feltre , infine al Cittadella in Eccellenza, mentre l’anno scorso è stato a San Felice (17 reti in 19 partite). "L’ultima è stata la mia stagione migliore a livello realizzativo - spiega l’attaccante - Ogni anno sono comunque sempre andato in doppia cifra, magari arrivando a 13-14 gol".

Non è un declassamento giocare in Promozione?

"No, io non ho mai guardato più di tanto la categoria, ma ho spesso sposato i progetti e a differenza di altre squadre che mi hanno cercato quest’anno, quello della Vianese è un progetto decisamente ambizioso".

Che giocatore è Veratti?

"Il classico attaccante d’area; mi piace giocare spalle alla porta, ma anche attaccare la profondità, anche se lo facevo più spesso quand’ero più giovane. Una cosa è certa: l’area di rigore è casa mia, mi sono specializzato nel raccattare cross e palle vaganti da trasformare in rete".

Conosce qualcuno dei suoi futuri compagni della Vianese?

"Alfonso Della Corte, che ho puntualmente trafitto quando io giocavo nel Bologna e lui nel Sassuolo; i neroverdi erano la mia vittima sacrificale, infatti gli ho sempre fatto gol".

Ci racconti qualcosa di lei.

"Convivo a Modena con una ragazza e da qualche mese ho iniziato a lavorare. L’anno scorso, mentre giocavo e continuavo a vivere di calcio, mi sono laureato in Tecnologie alimentari, per poi iniziare a lavorare in un’azienda del settore. Credo sia stata una scelta intelligente, visto che ho deciso di rimanere a giocare vicino a casa".

Qest’anno gli stimoli non mancheranno…

"Io vivo per il gol e ho già capito che dovrò farne almeno una trentina".