"Volevo la maglia granata a tutti i costi"

Jacopo Pellegrini: "Quando mi hanno detto che c’era la possibilità di tornare a Reggio non ho più voluto sentire altre offerte"

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Un gran bel gol con un fendente di destro dal limite dell’area, un altro sfiorato (di sinistro) per una prodezza del portiere avversario. Tanta corsa, movimenti non banali tra le linee e qualche bello scambio con Luca Zamparo.

Se il buongiorno si vede dal mattino, Jacopo Pellegrini - attaccante classe 2000 arrivato in prestito dal Sassuolo ma cresciuto nella ‘cantera’ granata - potrebbe essere una delle sorprese più liete del prossimo campionato. Figlio d’arte, con il papà Andrea che è stato professionista nel basket vestendo la maglia di Cantù in A, quando parla del suo ritorno alla Reggiana ha gli occhi che gli brillano e tradiscono un’emozione vera, forte. Attenzione però a considerarlo un ‘bimbetto’ al primo giorno di scuola perché due anni fa in C, al Gubbio, ha fatto vedere di che pasta sia fatto (7 gol in 33 presenze) e l’anno scorso - pur in una stagione sfortunata per il Pordenone - ha comunque fatto esperienza in Serie B.

Pellegrini, quando ha capito che sarebbe potuto tornare a vestire il granata?

"Se n’è parlato circa tre settimane fa e appena l’ho saputo non ho voluto sentire nessuna altra proposta, volevo la maglia granata a tutti i costi e adesso l’unica cosa che conta è centrare gli obbiettivi con la squadra della mia città".

Papà è stato un ottimo giocatore di pallacanestro: il calcio è l’unico ‘amore’ oppure pratica anche altri sport?

"Sì il mio papà ha giocato tanti anni a basket ma io onestamente sono sempre stato focalizzato solo sul calcio, credo di non aver mai provato nessun altro sport".

La prima esperienza tra i professionisti con il Gubbio è andata molto bene.

"All’inizio è stato un po’ complicato perché comunque il salto dalla Primavera al mondo dei ‘grandi’ presenta sicuramente le sue difficoltà, ma quando ho capito le differenze e mi sono ambientato poi è andata bene. Soprattutto nel girone di ritorno sono riuscito ad esprimermi al meglio".

Lo scorso anno, col Pordenone, invece c’è stata qualche difficoltà in più, ovviamente non solo a livello personale visto che è arrivata la retrocessione…

"Sì, la Serie B è dura e le cose non sono andate per il meglio, ma sono qui alla Reggiana proprio per riscattarmi e aiutare la squadra".

Là davanti, fatta salva qualche uscita, siete in tanti. La concorrenza non mancherà… "Siamo in tanti, ma questo è anche un bene e l’importante è quello che saprà fare la squadra. La concorrenza non è un problema, anzi dev’essere uno stimolo per tutti".

Qualcuno dice che potrebbe essere lei il sostituto di Lanini, paragone troppo impegnativo?

"Parliamo di un professionista già affermato quindi non posso considerarmi al suo livello, io sono un destro che preferisce giocare palla a terra, muoversi molto e attaccare la profondità sfruttando la velocità. Parlando di Serie A mi piacciono i giocatori come Immobile, per capirci, quelli che puntano la porta e tirano".

Francesco Pioppi