Zamparo, un gol ogni 364 minuti

Montalto (il sostituto dell’Arciere) segna invece ogni 65’. Due soli timbri per il ligure e 5 per il granata. A Chiavari domani (acciacco e scelte di Diana permettendo) tra i due attaccanti ci sarà la sfida nella sfida

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di Giuseppe Marotta

Così diversi, così uguali. Adriano Montalto e Luca Zamparo domani saranno di fronte (acciacco di Adriano e scelte di Diana permettendo): uno in granata, uno in biancoceleste.

Una sfida nella sfida, tra chi rappresenta il presente della Reggiana chi il recente passato.

Per Zamparo non sarà una sfida come le altre: 50 gol in 111 partite a Reggio non si dimenticano. Questa stagione, però, dice altro: l’Arciere (2 gol tra campionato e Coppa) esulta una volta ogni 324 minuti, mentre Montalto (5 reti tutte in campionato) viaggia alla media di un gol ogni 65’. Una differenza abissale. Molto differenti anche i minutaggi: 8 presenze da 324 minuti Montalto (media di 40’ a partita) e 10 da 729’ Zamparo (73’ a gara). E dire che in estate la partenza da Reggio per Chiavari di ’Zampa’ era stata accolta con amarezza dalla piazza granata: cedere il capocannoniere del girone B (18 reti, insieme a Rolfini dell’Ancona e Ferrari del Pescara) a una diretta concorrente per la Serie B sembrava essere un grande azzardo. I numeri, però, stanno dicendo altro.

Biglietti da visita differenti. Diversi, ma uguali, dicevamo. Entrambi con l’ossessione per il gol, ma caratterialmente molto diversi. Montalto interpreta la partita come uno show nello show: molta gestualità, provocazioni, esuberanza, un po’ alla Ibrahimovic. Poi però segna, e allora tra il prendere o lasciare, te lo tieni stretto.

Zamparo va più coccolato, non nasconde i momenti difficili, con la testa china e con mille pensieri. A Reggio ricordiamo bene il duro anno in Serie B dove non trovò mai serenità (sua ammissione). Del resto segnò un solo gol in 28 presenze.

Quella stessa B dove Montalto ha invece totalizzato 147 partite con 40 gol e 11 assist. Altro livello. Anche altro momento di carriera, va detto. Il numero 32 granata ha compiuto 34 anni lo scorso 6 aprile, Zamparo il 19 novembre ne farà 27.

Luoghi e soprannomi. Il piede di riferimento è lo stesso, quello dei più grandi, il sinistro. Le radici sono all’opposto: Montalto è trapanese nato ad Erice, borgo siciliano tra i più belli d’Italia, il biancoceleste è di Lignano Sabbiadoro, Friuli. Idem quelle calcistiche: giovanili al Messina per il primo, primi passi alla Triestina per l’altro. Anche il soprannome (e, quindi, l’esultanza) rispecchia bene i due caratteri: uno è il "Tagliagole", che senza pietà e col petto in fuori squarcia le difese, l’altro è "l’Arciere", che in sordina piazza il colpo letale.

I social. In comune hanno anche l’ultimo post pubblicato su Instagram, ovvero un messaggio di saluto alle due Reggio. Calabria per Montalto, appunto ex Reggina, Emilia ovviamente per Zamparo. Quest’ultimo è seguito da 4500 seguaci, l’altro ne ha più di 11mila. D’altronde 317 presenze nei professionisti con 82 gol e 18 assist, hanno lasciato il segno a Terni, Reggio Calabria e Trapani, per citarne tre.

I numeri di stagione. Per Montalto 8 presenze (da 324’) con 5 gol (due doppiette). Cinque le gare da titolare, non ha mai fatto 90’ e il minutaggio medio si abbassa (40’ a gara). I gol: uno ogni 65’. Zamparo è titolare fisso al fianco di Merkaj. Le presenze sono 10 (729’), condite da 2 gol e un assist. Una rete ogni 364’: poco. Un timbro (il primo con i liguri) in Coppa con la Carrarese, l’altro all’Olbia in campionato. Nove su 10 le gare da titolare, un subentro col Rimini, altra sua ex.