Zero gol, ma tanta corsa e un addio emozionante

I granata pareggiano con la Virtus Verona e partecipano al saluto a Mattia Marchi, che ha appeso le scarpette al chiodo

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di Francesco Pioppi

Un test vero, contro una squadra come la Virtus Verona che ha onorato l’impegno e permesso alla Reggiana di mettere nelle gambe 92’ di ‘benzina’ da poter utilizzare nei playoff.

Il punteggio è rimasto inchiodato sullo zero a zero anche grazie a un salvataggio di Faedo sulla linea che ha tolto a Rosafio la gioia del gol (12’ s.t.) ma il risultato era l’ultima delle preoccupazioni di mister Diana che - ancora senza Camigliano, Rozzio, Voltolini e Lanini - è partito con il classico 3-5-2 con Venturi in porta, linea difensiva con Luciani, Cauz e Cremonesi, Guglielmotti a destra, Contessa a sinistra e la mediana composta da Radrezza, Cigarini e D’Angelo a supporto di Zamparo e Rosafio. In questa prima fase si è distinto soprattutto Guglielmotti, mentre D’Angelo - pur non facendo mancare la sua corsa - è sembrato ancora un po’ girare a vuoto in alcune fasi. Impressioni che contano pochissimo, se non zero, in ogni caso. La girandola di cambi messa in atto all’intervallo, ha poi portato Contessa a fare anche il braccetto di sinistra nella difesa a tre, mentre gli ingressi di Rossi e soprattutto di Sciaudone hanno dato più compattezza alla mediana. A circa venti minuti dalla fine, il tecnico granata si è anche tolto lo ‘sfizio’ di provare il 3-4-1-2 con Muroni e Del Pinto adatti a esterni di centrocampo e Neglia dietro ad Arrighini (via la maschera dopo un paio di corse) e Scappini. In questo spezzone, l’ex Rachid Arma ha scheggiato la traversa mentre il terzo portiere Russo ha fatto una bella parata su Leso, dando una buona sensazione di sicurezza a tutto il reparto e di presenza tangibile tra i pali. I riflettori a fine partita si sono accesi tutti su Mattia Marchi che - dopo aver annunciato il ritiro la scorsa settimana - è stato festeggiato dagli attuali compagni di squadra e anche dagli ex che si sono messi in cerchio e lo hanno applaudito. Fausto Rossi ha poi fatto entrare i bambini presenti, tra cui i figli dello stesso Marchi mentre Radrezza gli ha regalato una maglietta personalizzata con la foto della sua esultanza (mani tese dietro le orecchie) dopo il gol al Ravenna nel 3 a 1 datato 12 gennaio 2020.

"La Reggiana mi è rimasta nel cuore e la serata del centenario con la sfida al Carpi è un ricordo che mi porterò dentro tutta la vita e che mi emoziona ancora" ha confessato l’ex attaccante a fine partita, spiegando anche che da due anni alcuni problemi alle anche lo stanno tormentando.

Da qui la scelta di chiudere, comunque a testa alta, a 33 anni e dopo 334 presenze condite da 69 reti. Adesso aprirà un nuovo capitolo della sua vita che spera possa essere dietro una scrivania, ma sempre restando nel mondo del calcio che gli ha dato tante soddisfazioni tra cui una storica promozione in Serie B proprio con la Reggiana.

Tornando ai granata ‘di oggi’, si ritroveranno martedì e poi inizieranno la full immersion in vista dell’esordio del 17 maggio.