Boxe, De Bianchi lo stakanovista

Il pugile reggiano neo professionista racconta i suoi sacrifici

Mattia De Bianchi in azione

Mattia De Bianchi in azione

Reggio Emilia, 2 ottobre 2018 - La boxe reggiana ha un nuovo protagonista. Mattia De Bianchi nel suo esordio da professionista, con la spettacolare vittoria al Lido Po di Guastalla contro il quotato Di Bartolo, ha messo tutti d'accordo. E così il promoter Sergio Cavallari, ha deciso di rivedere sul ring lo Spartano già nel prossimo appuntamento targato Boxe Tricolore Olmedo. Sabato 27 ottobre al Mirabello saranno dunque due i match professionistici in programma: oltre al previsto ritorno del peso medio ‘Big’ George Painstil, ci sarà anche Mattia. Ancora da definire gli avversari, che saranno sicuramente italiani e impegnativi.

“A Guastalla sono rimasto sorpreso - dichiara il tecnico Michael Galli - perchè lo Spartano è andato oltre le migliori aspettative, contro Di Bartolo che era venuto per vincere. Inoltre ha fatto vedere sul ring tutto ciò che avevamo preparato in allenamento: Mattia ascolta, si applica, e questa per un maestro è la soddisfazione maggiore”.

Il campione reggiano, maglia azzurra da dilettante, è infatti assolutamente ‘sul pezzo’, "completamente devoto alla boxe”, con sacrifici enormi per un ragazzo di 21 anni. “A Guastalla sono partito prudente - racconta Mattia - visto l’avversario. Ma fin da subito mi sono sentito benissimo, e padrone del ring. Il pugilato professionistico è in parte diverso, ma alla fine la boxe è quella e la mia lunga carriera dilettantistica mi ha permesso di non sentire il divario di esperienza. So di aver fatto bene, ma la montagna è ancora lunga da scalare: già il giorno dopo il match mi sono allenato”.

La giornata dello Spartano è completamente organizzata in funzione della boxe: “Mi alleno tutte le mattine e tutti i pomeriggi, sei giorni a settimana, ed ogni sera vado a lavorare alla pizzeria La Sfiziosa di Rubiera. Dormo ogni notte dalle 2, dopo il lavoro, alle 10 del mattino, perchè otto ore di sonno per un atleta sono il minimo. Sono seguito da un nutrizionista, mi preparo e mi peso il cibo da solo tutti i giorni, senza mai sgarrare: se mangiassi come una persona normale, peserei 63-64 chili, ora sono sui 56 ma il mio obiettivo è scendere nei pesi gallo (53,5 kg) per avere ancora più chance”.

Una determinazione ed una chiarezza di obiettivi non comuni in un 21enne: “Se vuoi essere un pugile, devi esserlo 24 ore al giorno, non si può barare. Ho pochissimi spazi per la vita personale, ma credo che avrò modo più avanti di recuperare il tempo perduto, mentre la possibilità di essere un atleta ai massimi livelli nella vita ce l’ho soltanto oggi. E voglio fare di tutto per sfruttarla”. A partire dal 27 ottobre al Mirabello.