FRANCESCO PIOPPI
Sport

"Briante è energia, il pubblico vuole lo show"

Weber, play e trascinatore: "Il nostro è un bel gruppo, Smith per me è un modello. Tortona? Partita difficile, vincerà la squadra più duttile"

"Briante è energia, il pubblico vuole lo show"
"Briante è energia, il pubblico vuole lo show"

Un trascinatore. Un uragano di energia che elettrizza il pubblico e dà la scossa ai compagni. Briante Weber è il pilota della Unahotels che va (quasi) sempre nella direzione scelta da questo play classe ’92 nativo di Chesapeake (Virginia). È infatti lui, con le sue iniziative a tutto campo, a scegliere i momenti in cui cambiare marcia e portare con sé tutta la truppa.

A Reggio da pochi mesi, è già diventato il trascinatore del PalaBigi: quali sono le sue sensazioni? Le era mai capitato di instaurare un rapporto così diretto col pubblico?

"Diciamo che è una cosa che mi ha sempre contraddistinto. Su Instagram ricevo ancora tanti messaggi dei tifosi delle squadre in cui ho giocato che mi ricordano con affetto. Io sono questo, lo sono sempre stato dal primo giorno: Briante è energia. E, se ci pensate, gli spettatori vengono al palasport per godersi uno show che li diverte, e vederlo fare con energia e passione sicuramente li fa stare meglio!".

Sembra esserci grande coesione nel gruppo, ma a chi spetta l’ultima parola negli spogliatoi?

"Io sono un giocatore molto vocale e lo sono anche in spogliatoio. Quindi cerco sempre di essere prima di tutto un comunicatore con i miei compagni e dare l’esempio. Abbiamo un gruppo che si completa bene, tra tutti vorrei citare Jamar Smith perchè è un giocatore che ha una grandissima esperienza in Europa ed è sicuramente un modello di riferimento per tutti. Prendo spunto da lui tutti i giorni per imparare come essere così efficaci e longevi".

In attacco si è capito che non avete difficoltà a segnare 90-100 punti mentre in difesa a volte avete degli inizi un po’ pigri…A cosa si deve? Il suo ruolo anche qui è centrale: se inizia a difendere lei, anche il resto della squadra la segue.

"Essere il play ti dà responsabilità maggiori, sei un riferimento per la difesa perché sta a te pressare la palla. L’esperienza mi ha insegnato che ci sono momenti della partita dove devi utilizzare tutte le tue energie perché puoi indirizzare tutta l’inerzia dalla tua parte. In difesa siamo ancora un po’ indietro: dobbiamo conoscerci meglio, imparare i principi del coach e aumentare la nostra fiducia. Ci stiamo lavorando, ogni squadra dà il suo meglio da gennaiofebbraio in poi, è un naturale processo di crescita".

Domenica Tortona: che partita si aspetta?

"Difficile, perché Tortona ha un roster di alto livello. Vincerà la squadra più dura, disciplinata e che riuscirà ad adattarsi meglio alle dinamiche tattiche che ci si presenteranno".

Fuori dal campo che passioni ha?

"Sono un ragazzo molto semplice: ormai sono un "vecchietto" (scherza, ndr). La sera mi metto sul divano e guardo partite su partite di basket, ogni tanto gioco a Call of Duty sulla Playstation oppure aspetto che venga mattina negli Usa per parlare un po’ con i miei famigliari ed amici dall’altra parte dell’Oceano".