Caja trova le tre armi vincenti per l’Unahotels

Il coach ha lasciato Scafati da un mese e la conosce bene: "Per batterli serve una grande difesa, il tifo del pubblico e un super Cinciarini"

Caja trova le tre armi vincenti per l’Unahotels

Caja trova le tre armi vincenti per l’Unahotels

di Daniele Barilli

Coach Attilio Caja, quella tra Unahotels e Scafati potrebbe essere la partita dei rimpianti per lei...

"In che senso?"

Nel senso che domenica avrebbe potuto essere su entrambe le panchine.

"Mah, si è vero... Però la parola rimpianti - esordisce Caja - non mi piace. Ho scelto io di andare via da Scafati e quindi non ho nessun rimpianto. Magari mi sento più legato a Reggio perché lì da voi ho vissuto un anno e mezzo bellissimo e il divorzio, alla resa dei conti, è stato sereno".

Cosa non ha funzionato a Scafati?

"Diciamo che c’erano idee diverse su come proseguire la stagione. All’inizio eravamo d’accordo su tutto, poi qualcosa è cambiato e ho detto, con onestà. che non c’erano più i presupposti per migliorare ancora per cui ho preferito dare le dimissioni. Mi ero reso conto che era difficile ottenere i risultati che mi chiedevano. A quel punto ho pensato che fosse meglio salutare tutti".

Rinunciando anche a quattro mesi di stipendio...

"Sì, esatto. Voglio anche sottolineare - continua Caja - che al mio arrivo a Scafati la squadra era ultima e con me ha vinto 6 partite su 13 con una percentuale del 46% di successi. Se lotti per salvarti, con il 46% di vittorie non retrocedi mai. Diciamo - sorride il tecnico pavese - che mi avrebbero dovuto dare un premio salvezza...".

Parliamo dell’Unahotels: se l’aspettava un campionato così sofferto?

"Sinceramente no: non pensavo di vederla tanto in difficoltà. Sulla carta, a bocce ferme, credo che nessuno si aspettasse un campionato del genere, considerando che nella squadra c’era una spina dorsale che avevamo costruito l’anno precedente con 5 giocatori che erano stati confermati. Però mi fermo qui, perché giudicare da fuori non è serio. Si fanno discorsi da bar dove al lunedì siamo tutti i migliori allenatori al mondo e facciamo 13 al totocalcio. Giudicare da fuori credo sia disonesto sotto il profilo intellettuale".

Che partita sarà Unahotels-Scafati?

"Sarà una gara difficile sotto l’aspetto emotivo e con tantissima pressione sui giocatori di entrambe le squadre perché credo sia davvero molto importante. Più si avvicina la fine del campionato e meno occasioni ti restano. Credo che, alla fine, avrà un aspetto più determinante per chi la perde. Perché si ritroverà in una situazione molto delicata".

Come si vince una partita così?

"Con la difesa. Non c’è alternativa. Gli spareggi per la salvezza dipendono dalla qualità della difesa che si riesce a proporre. Nei miei 30 anni di carriera mi sono reso conto che in partite come queste la difesa non ti tradisce mai: serve una difesa maschia e dura. Bisogna spegnere le luci dell’attacco avversario. Scafati ha giocatori di alto livello come Logan e Okoye senza sottovalutare Hannha e Perkins (il pivot però è in dubbio per un infortunio ndr). Se Reggio vuole vincere deve fermare loro. E poi ci sono altri due aspetti che potrebbero fare la differenza".

Quali sono?

"Beh, uno è Andrea Cinciarini: lui ha l’esperienza per gestire al meglio partite come queste. Sa cosa c’è da fare e come bisogna farlo. Può diventare il braccio armato dell’allenatore. E poi l’Unahotels avrà bisogno del suo pubblico. Perché in partite così ci sono sempre momenti complicati. Se la gente si farà sentire e spingerà la squadra verso il traguardo, il compito sarà meno complicato".

Diciamo la verità: la salvezza dell’Unahotels passa da questa partita...

"Eh sì, credo proprio sia così. Poi, lo sappiamo, non c’è niente di assoluto e nella vita può capitare qualunque cosa. Ma perdere con Scafati significherebbe mettersi in una situazione estremamente complicata. Diciamo che se l’Unahotels riuscisse a vincere avrebbe il 60% di possibilità di salvarsi, in caso contrario la percentuale diventerebbe molto bassa. Anche perché gli scontri diretti, nella corsa salvezza, sono fondamentali. E trovarsi sotto 2-0 con Verona e Scafati complicherebbe ogni discorso".