Carlo Ancelotti a Che tempo che fa: da quella partita con Pasolini alle lacrime con Ibra

Tutti i segreti dell'allenatore del Real Madrid snocciolati in tv al programma di Fazio: "Come faccio pace con i calciatori? Li porto a mangiare"

Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid

Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid

Reggio Emilia, 13 novembre 2022 - Lavorare con lentezza ha reso l'uomo grande. La calma di Carlo Ancelotti, allenatore ed ex calciatore di Reggiolo, ha giocato evidentemente un ruolo importante nell'ascesa di un mister che ha vinto praticamente tutto: "Sei coppe dei campioni, sette coppe nazionali e i 5 campionati principali a livello europeo", snocciola solo una parte del palmares Fabio Fazio, che lo ospita su Rai Tre a 'Che tempo che fa'. 

E sul terzo canale, l'uomo, il mister, l'ex calciatore si mette a nudo, dalla passione per la cucina agli occhi lucidi dopo un videomessaggio di Zlatan Ibrahimovic.

Ma prima di tutto Ancelotti rimarca le sue origini emiliane: "Vengo da una famiglia contadina, una terra in cui si mangia bene. Come facevo pace con i calciatrori? Li portavo a pranzo, resto molto legato al mio cibo e alla mia terra".

Il conduttore chiede poi "una mano" ai figli del mister reggiano (Katia e Davide) per raccontarlo meglio, e ancora una volta torna a galla la passione per la buona tavola. "E' un po' 'lento' anche in cucina - scherzano i due in videochiamata -, ma è molto bravo, si vanta della sua carbonara". E "meno male che ora ha perso un po' di peso", lo prende un po' in giro Katia

Più che lentezza però si parla di calma in trasmissione, annoverata come qualità che ha permesso di vincere tanto. Prima della partita  però, racconta il mister, "ho sempre uno stato di malessere, mi succede tutte le volte, tutto passa quando inizia la partita".

Il gilet porta fortuna

L'allenatore però ha anche un piccolo segreto che svelano i figili. "Un gilet di lana blu, che indossa anche con 40 gradi". E ancelotti spiega "E’ il gilet del 2014 dalla finale  Champions di Lisbona (vinta dal Real). Lo userò fino a quando non perde energia".

La partita con Pasolini e Bertolucci

In pochi lo sanno, ma Ancelotti giocò a calcio con Pasolini e Bertolucci. Siamo nel 1975 a Parma, una troupe di 900 e Salò e le 120 giornate di Sodoma si sfidavano a pallone. Nella squadra di 900, ci sono due ragazzi delle giovanili del Parma, tra cui Carlo Ancelotti.

Il messaggio di Ibra

Ma è un messaggio di Zlatan Ibrahimovic che più di tutti smuove i sentimenti del mister: gli occhi diventano lucidi. "Complimenti per tutto quello che hai vinto sei il numero uno - dice Ibra -. La fortuna è che ho conosciuto la persona, ed è più forte anche dell’allenatore, meriti tutto quello che hai vinto".