Omar Daffe, lasciò il campo per le offese razziste. Ora lavora in Lega serie A

Sarà il responsabile dello staff dell’Ufficio Antirazzismo e svilupperà campagne già da marzo. Il gesto clamoroso del portiere fu ripreso da tutti i media

Omar Daffe, 38 anni

Omar Daffe, 38 anni

Reggio Emilia, 11 gennaio 2020 - Da una cosa brutta può nascerne una bella e forse non tutto il male vien per nuocere: frasi fatte che possono però essere ora accostate a Omar Daffe, il portiere di calcio dell’Agazzanese (Eccellenza emiliana, girone A) che il 24 novembre aveva lasciato il campo di Bagnolo in Piano dopo aver ricevuto una pesante offesa razzista giunta dalla tribuna. Il suo gesto aveva fatto presto il giro di tutta Italia e non solo, con tanto di servizi sui Tg sport Rai e presenza alla trasmissione di Fabio Fazio, "Che tempo che fa".

Ora ecco la svolta: dall’inizio dell’anno Daffe è stato assunto a tempo indeterminato a Milano come responsabile dello staff del nuovo Ufficio Antirazzismo della Lega Nazionale Professionisti di serie A. Daffe, 38 anni, senegalese di nascita ma italiano dal 2008, si occuperà di creare e sviluppare campagne contro il razzismo a livello del massimo campionato italiano. La nuova campagna partirà in marzo e porterà lo staff a organizzare incontri di sensibilizzazione destinati soprattutto alle tifoserie.

"Cercheremo di studiare in particolare i modelli stranieri - dice Daffe - in Inghilterra, per esempio, in caso di gesto discriminatorio ti prendono e ti portano via. E chi lo fa rischia pure il posto di lavoro". Daffe è stato contattato dall’amministratore delegato della Lega di serie A, Luigi De Siervo, con il quale era venuto a contatto durante una trasmissione radiofonica. Di lì l’approfondimento e "l’ingaggio" per un impegno da scrivania, ma soprattutto da rapporti con le persone e le società. Daffe dovrebbe continuare a giocare, anche se la distanza da Agazzano a Milano non lo aiuterà, difficile invece che resti al Centro Territoriale Federale.