Corsa contro il tempo per (ri)avere Marcus Lee

Corsa contro il tempo  per (ri)avere Marcus Lee

Corsa contro il tempo per (ri)avere Marcus Lee

È corsa contro il tempo per (ri)avere a disposizione Marcus Lee. Il lungo della Unahotels, finito ai box durante la trasferta a Trieste dello scorso 18 marzo, è infatti alle prese con una fastidiosissima distorsione lombare che gli sta impedendo di allenarsi assieme ai compagni e lo tiene ancora in dubbio per l’importantissima sfida salvezza di domenica contro Scafati (palla a due alle 17,30 al PalaBigi). Per non lasciare nulla al caso e tenere alto il tono muscolare, lo staff medico biancorosso già da qualche giorno ha deciso di affiancare alle consuete terapie specifiche anche un lavoro specifico in piscina che sta sortendo effetti positivi.

Per capire se il ‘pivottone’ ex Vanoli Cremona potrà farcela saranno decisivi i prossimi due giorni. Tra domani e venerdì è infatti in programma una sorta di ‘provino’ in cui Lee cercherà di riprendere confidenza con la palla e con il parquet.

Dopo un primo momento di pessimismo, attualmente le quotazioni circa un suo impiego sono in rialzo, ma non ci sono ancora certezze. Innanzitutto perché già al momento in cui il problema è venuto a galla Lee non aveva subito alcun trauma (ha fatto ‘tutto da solo’, in poche parole…) e poi anche perché per il tipo di gioco che lo caratterizza è fatto di atletismo, salti e fisicità molto più che di tecnica. Tradotto: se fosse un tiratore il suo rendimento, seppur condizionato, ne risentirebbe meno. Così invece è tutto da verificare anche perché al suo posto potrebbe esserci Beka Burjanadze che, invece, è una sorta di leone in gabbia che scalpita per avere un’altra chance. Ovviamente parliamo di due giocatori completamente diversi sia per ruolo che per caratteristiche ed è chiaro che lo staff della Pallacanestro Reggiana farà di tutto per poter contare su Marcus Lee, ma non si può tralasciare che il georgiano attualmente sia perfettamente ‘arruolabile’ a differenza del compagno. Vedremo quindi se coach Dragan Sakota, le cui rotazioni nel primo tempo con Venezia sembravano tratte da un film horror, potrà averlo a disposizione oppure dovrà fare di necessità virtù. Un centro con quelle caratteristiche garantirebbe una protezione del ferro e un presidio dei tabelloni che nessun’altro profilo del roster è attualmente in grado di dare e, prima con Verona e poi con Napoli, si è visto eccome. Insomma serve come l’aria, speriamo davvero che riesca ad essere presente.

Francesco Pioppi