"Dopo il gol non sapevo neanche dov’ero"

Fontanesi: "Avevo sette anni quando vidi due ragazzini con stecca e palla: pensai subito che era il mio sport"

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di Claudio Lavaggi

Comunque vada… passerà alla storia. Filippo Fontanesi, attaccante del Roller Scandiano, ha infatti siglato nel derby contro Correggio una rete dal grande significato, essendo il più giovane reggiano mai andato in gol in Serie A1 nella storia dell’hockey su pista, con i suoi 16 anni e 184 giorni. "Ho letto il vostro articolo e non lo sapevo. Fa un certo effetto e al di là di tutto mi ha dato veramente una grande emozione. Chiaramente è anche il mio primo gol in A1 e per di più segnato in un derby".

Ce lo può raccontare?

"La difesa di Correggio mi ha lasciato un po’ solo in mezza all’area: Franchi mi ha visto e mi ha servito una pallina d’oro. Io sono indietreggiato appena per evitare l’intervento di Campor, portiere spagnolo di grande esperienza, e lo ho infilato. Appena fatto gol… non sapevo neanche dove mi trovavo".

Riavvolgiamo il film della sua breve carriera?

"Avevo sette anni e mia mamma mi portò a pattinare; vidi due ragazzini che stavano giocando con stecca e palla e subito pensai che quello era il mio sport. Avevo provato anche calcio e nuoto, ma non mi avevano preso così, mentre l’hockey mi ha affascinato da subito".

E poi?

"Beh, iscrizione al Roller Scandiano, tutta la trafila delle giovanili con grandi soddisfazioni, visto che con la mia squadra ho vinto un titolo italiano under 15, un argento con l’under 17, un bronzo in Coppa Italia under 19, due terzi posti con l’Emilia Romagna nel trofeo delle regioni".

Si ispira a qualche giocatore?

"Beh, guardo molto filmati spagnoli e portoghesi in squadre dove militano gli argentini Ordóñez e Alvarez che sono giocatori fortissimi".

Per lei cos’è l’hockey?

"Sto facendo molti sacrifici per crescere a livello sportivo, a volte devo dire di no ad altri divertimenti o agli amici. Ma vorrei arrivare in alto, farne il mio lavoro, arrivare in nazionale".

E come disciplina come la giudica?

"Ah, stupenda, affianca grande doti di pattinaggio al gesto tecnico della stecca".

Però c’è anche la scuola…

"Domanda di riserva? Ho iniziato il liceo scientifico al Gobetti di Scandiano e poi mi sono trasferito allo Spallanzani di Reggio. Diciamo che è molto impegnativo e cerco di abbinare studio e sport".

Per voi giovani di Scandiano questo è un anno particolare?

"Sì, diciamo pure l’occasione della vita. In questo momento sono fuori per Covid19 quattro titolari e così la società ci sta dando questa opportunità. Io con i vari Vecchi, Casali, Busani, e Barbieri avevo giocato con le giovanili o in serie B, ora siamo tutti impegnati nella massima serie".

Anno difficile per il Roller, come finirà?

"Possiamo salvarci, anche se non sarà facile. I nostri spagnoli rientreranno e di sicuro ci proveremo sino alla fine".