I costi per i club lieviterebbero

La riforma dello sport piace a pochi. Anche tre sindaci all’assemblea delle società.

Si è svolto presso il centro culturale Wildmer Biagini di Rio Saliceto l’incontro "La riforma dello sport.

I rapporti di collaborazione sportiva. Il nuovo registro delle attività sportive dilettantistiche". Erano presenti circa 80 addetti ai lavori, molti dei quali dirigenti sportivi, ma anche tre sindaci, Lucio Malavasi, sindaco di Rio Saliceto, Nicola Cesari di Sorbolo Mezzani e Gianluca Paoli di Bagnolo, Mauro Davoli, assessore al comune di Cadelbosco, oltre ad alcuni avvocati e commercialisti.

Questa legge parte dal 2019 e teoricamente dovrebbe andare in vigore dal primo luglio di quest’anno. Il che porta una grande preoccupazione in seno alle società sportive che di colpo si troverebbero a gestire non più i vecchi contratti di collaborazione esenti da imposta, ma veri e propri contratti di lavoro con tutti coloro che dovessero ricevere anche pochi spiccioli; obbligatoria poi l’iscrizione all’Inail, con aggravi dei costi perché le società sportive dilettantistiche diventerebbero in pratica delle imprese con dipendenti.

A questo va aggiunto il danno dell’eliminazione del vincolo sportivo, il rifacimento degli statuti, l’iscrizione a un nuovo registro e tanti obblighi che con la semplificazione hanno ben poco a che fare.

Sono intervenuti Simone Alberici, presidente della Lnd Calcio Emilia Romagna, Michele Marchetti, dirigente dello Csi nazionale e i rappresentanti delle istituzioni.

c.l.