"I nuovi casi? Colpa delle 10 ore di pullman"

Il presidente Quintavalli: "Ci ha ’fregati’ la trasferta di Ascoli. Nessuna responsabilità ai calciatori: sono professionisti maniacali"

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di Stefano Chiossi

"Ho chiamato i giocatori positivi uno a uno oggi pomeriggio (ieri, ndr). Tre ore al telefono; ho ricaricato l’Iphone due volte, e non certo perché la batteria è datata! Ma era fondamentale che i ragazzi sentissero la vicinanza della società. Col Covid ci conviviamo tutti. La differenza, anche per i tempi di guarigione, è affrontarlo con lo spirito giusto". A sentire il presidente Luca Quintavalli, i 16 contagi tra calciatori (Rossi, Lunetta e Muratore ai quali si sono aggiunti Espeche, Gatti, Germoni, Kargbo, Libutti, Marchi, Martinelli, Pezzella) e staff (oltre ad Alvini, Bertani e Vieri ci sono ora Montagnolo e il preparatore atletico Bonocore) sembrano un problema relativo all’interno dell’epidemia globale. E a conti fatti lo è. Se non ci fosse una Serie B conquistata dopo 21 anni da difendere sul campo con oltre metà squadra indisponibile.

Presidente, dopo il giro di telefonate qual è il responso?

"Positivo…in tutti i sensi effettivamente. Scherzi a parte li ho sentiti bene. La maggior parte sono asintomatici, anche se avendo appena contratto il Covid potrebbero manifestare problemi più avanti. Escludo complicanze respiratorie. Semmai qualche dolorino alle articolazioni, ma nulla di cui preoccuparsi".

Bella rogna.

"Sicuramente. Siamo però realisti: non si trattava più di ‘se’, quanto invece di ‘quando’. L’aumento della curva dei contagi è sotto gli occhi di tutti".

Eppure c’erano state avvisaglie con i 6 positivi pre Ascoli.

"Abbiamo provato fino all’ultimo a rinviare la partita. Solo alle 19, due ore prima del calcio d’inizio, c’è stata l’ufficialità. Il protocollo Figc è chiaro: con almeno 13 giocatori, di cui un portiere, si gioca".

Così facendo sono a rischio anche gli avversari. Queste direttive la convincono?

"Il protocollo ha tantissime variabili difficili da prevedere se non ci sono evidenze di un focolaio, come a conti fatti è avvenuto a noi. Semmai a gennaio cambierà, e una trasferta simile non sarebbe avvenuta. Impariamo tutti in corso d’opera".

Tra serie A e B nessuno ha così tanti positivi come la Reggiana. Solo una coincidenza?

"I nuovi casi sono facilmente riconducibili alle 5 ore di pullman (a tratta) trascorsi insieme per andare ad Ascoli. Ma arrivo al punto: conosco perfettamente i giocatori. Sono professionisti veri, maniacali, e non ho il minimo dubbio che al di fuori del campo abbiano adottato tutte le misure necessarie per evitare il contagio. Sono ragazzi sposati, con figli; l’attenzione è massima. Semplicemente col Covid va così".

Col Cittadella non si gioca.

"Abbiamo un ‘jolly’ da protocollo e lo abbiamo utilizzato".

Il problema semmai sarà sabato prossimo a Salerno.

"Se un’azienda ha 10 positivi cosa fa?".

Tra i due è lei l’imprenditore. "Va avanti gestendo l’attività in base alle risorse a disposizione. La Reggiana si comporterà in ugual modo: da regolamento possiamo saltare una sola gara, quindi la prossima giocheremo. Vediamo di recuperare qualcuno, sennò alla peggio 20 minuti all’ala destra riesco a farli!".

Alvini cosa dice?

"L’ho sentito. Senza campo è un leone in gabbia, ma il Covid lo ha debilitato; sa perfettamente che deve solo guarire ora".

Parliamo di calcio giocato?

"La partita di Ascoli dice poco. Se non che siamo una squadra vera: lottare fino all’ultimo in quelle condizioni non era facile".

Argomento moviola: l’ex arbitro Marelli al Carlino ha detto che con 20-25mila euro ogni società può dotarsi del Var.

"Magari! Un investimento di quel tipo è irrisorio a fronte dei danni che un rigore inventato o un gol fantasma, come con il Chievo, può causare. Col presidente di Lega Mauro Balata ne ho parlato spesso: in B è fondamentale".

Una chiosa su Staiti, passato al Lentigione.

"Lorenzo resterà una bandiera della Reggiana. In Serie D sventolerà di nuovo dimostrando il suo valore. Per lui e la famiglia (la moglie lavora all’Olmedo di Quintavalli, ndr) sono davvero contento".