Il ritorno del Rally Appennino "Tracciato molto più sicuro"

Tra dieci giorni la gara. Maioli: "Il rischio zero non esiste, ma abbiamo aumentato le protezioni" .

Il ritorno del Rally Appennino  "Tracciato molto più sicuro"
Il ritorno del Rally Appennino "Tracciato molto più sicuro"

"Il Rally dell’Appennino? Una grande soddisfazione questo ritorno, indubbiamente. Non solo come membro del direttivo dell’Aci (titolare del diritto sportivo della manifestazione, ndr), ma anche come ex pilota". E che pilota. Giuliano Maioli, carpinetano doc, quel Rally l’ha vinto due volte: "Ma nel mio cuore sono tre, perché c’è anche quello in cui sono arrivato primo, ma poi mi hanno squalificato con una motivazione su cui non ero d’accordo". Maioli, si dice, è il vero deus ex machina del ritorno del Rally sulle strade del nostro Appennino. Non più nella zona Matildica, ma con il cuore pulsante delle operazioni a Castelnovo Monti. Un ritorno che non è stato privo di difficoltà. "La più grande è stata quella di trovare un organizzatore bravo e competente, dopo aver preso atto che gli organizzatori degli ultimi Rally non erano più disposti a proseguire – prosegue Maioli –. Abbiamo trovato la Maremma Corse 2.0, che è una garanzia sul piano organizzativo e della competenza, ma... sono di Follonica! Che dista 350 km da Reggio. Non è un aspetto di poco conto".

E poi vi è l’altro. Quello più importante di tutti, dopo la tragedia che ha funestato l’edizione del 2021, la sicurezza: "È così. La pressione c’è e c’è stata per allestire un piano tale da abbassare in modo drastico ogni rischio – spiega – Abbiamo cercato di scegliere percorsi con un fondo non disconnesso, con pochi avvallamenti. Abbiamo aumentato le protezioni, attive e passive, nei punti difficili del percorso. Abbiamo davvero valutato tutto nei minimi dettagli". Consapevoli che un ‘rischio zero’ non può esistere: "Noi faremo in toto la nostra parte, l’altra la dovranno fare il pubblico e i piloti".

"Che gara sarà? Combattuta e decisa sul filo dei decimi – pronostica l’ex pilota di Carpineti –. Il regolamento ha previsto un accorciamento della lunghezza delle prove speciali, che saranno ugualmente impegnative. Quella che guarderò con maggiore interesse? Sicuramente Villa Berza. E’ una tappa tradizionale del Rally dell’Appennino, estremamente spettacolare per gli spettatori e impegnativa per i piloti che dovranno mettere in mostra tutto il loro talento". Reggio è una terra di rallisti. Saranno tanti quelli che si presenteranno ai nastri di partenza il 16 di settembre, e in tanti punteranno a tagliare per primi il traguardo il giorno dopo: "Nomi non ne faccio. Non voglio fare favoritismi – conclude Maioli –. Ma quello che posso dire è che i piloti reggiani saranno sicuramente protagonisti ed avranno possibilità di successo in termini assoluti e nelle varie categorie. Perché questa presenza massiccia di ottimi piloti di Rally in provincia? Probabilmente il non avere un circuito di riferimento come a Parma o Modena spinge gli appassionati di motori verso questa disciplina. Inoltre, la conformazione del territorio e delle nostre strade, è un’altra ragione che fa la differenza".

Ni. Bo.