La Bardiani Csf sogna La porta è aperta per Aru

Il fuoriclasse, dopo tre anni di delusioni, sta valutando come ripartire "Non è una questione economica, ma di progetto e programmazione"

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di Angelo Costa

Potrebbe essere la Bardiani Csf Faizanè la squadra con la quale Fabio Aru ripartirà alla ricerca del ciclista vincente che è stato. Ipotesi tutt’altro che fantascientifica: dopo tre anni di delusioni, culminati con il prematuro ritiro all’ultimo Tour e le polemiche con i dirigenti della Uae, il campione sardo non esclude di poter ricominciare da una squadra Professional, puntando più su un ambiente familiare in grado di dargli serenità come atleta che non sull’aspetto economico. Fra chi si è detto disposto ad accoglierlo c’è anche il team dei Reverberi: se son rose, eccetera eccetera.

"Non è una questione economica, ma di progetto e di programmazione. Deve esserci un cambiamento. Mi sono voluto prendere tutto il tempo necessario. Mi sono sempre allenato, non ho smesso di andare in bicicletta. Mi sono preso il tempo necessario per riflettere, a giorni si saprà qualcosa in più", ha confermato Aru nei giorni scorsi ai microfoni di Rai Sport. Senza sbilanciarsi di fronte alle possibili destinazioni. "Non mi espongo, si verrà a sapere nei prossimi giorni", la risposta.

Ad attendere le decisioni del trentenne corridore che ha vinto una Vuelta, è stato due volte sul podio del Giro, ha conquistato tappe nei tre grandi giri e tranne l’iridata ha vestito tutte le maglie, compresa quella tricolore, non è soltanto la Bardiani Csf: contatti con Aru li hanno avuti anche alcune formazioni di World Tour e un’altra professional italiana, la Vini Zebù. Quest’ultima, come il team della famiglia Reverberi, tornerebbe in gioco solo se il campione sardo sarà convinto di potersi rigenerare in una squadra di seconda fascia, come gli è stato consigliato dalle persone di cui si fida maggiormente. In ogni caso, la scelta ora spetta soltanto a lui.

Arrivasse Aru, la Bardiani Csf metterebbe il ciliegione su una squadra notevolmente rinforzata con gli innesti di Visconti e Battaglin: anche questo potrebbe rivelarsi decisivo nel convincere il corridore sardo nelle sue decisioni. Sarebbe anche una sorta di ritorno al futuro: nel 2012, anno in cui Aru passò professionista, Bruno Reverberi fece di tutto per portarlo nella sua squadra, ma alla fine la scelta dell’atleta ricadde sull’Astana, formazione di World Tour con la quale avrebbe poi ottenuto tutti i suoi successi. Ora la storia potrebbe ripetersi in senso inverso, con un’operazione molto simile a quella che oltre vent’anni fa permise a un altro campione, il calciatore Roberto Baggio, di rigenerarsi, ripartendo da un club come il Bologna.