"L’Unahotels ha cambiato mentalità"

Jeremy Senglin è diventato uno dei leader biancorossi: "Ora lottiamo, siamo compatti e c’è più fiducia"

"L’Unahotels ha cambiato mentalità"

"L’Unahotels ha cambiato mentalità"

di Francesco Pioppi

La luce in fondo al tunnel biancorosso ha un nome e un cognome: Jeremy Senglin. Il play-guardia della Unahotels ha infatti trascinato la truppa di Sakota ai successi contro Milano, Napoli e Trieste a suon di triple, assist e tantissima energia.

Senglin, contro Trieste è arrivata finalmente una vittoria in trasferta e in una partita ‘punto a punto’: è la svolta?

"Siamo stati compatti e uniti anche nei momenti di difficoltà, non posso garantire che sia la svolta, ma questo successo traccia sicuramente la strada che dobbiamo continuare a seguire. Ci ha insegnato come dovremo affrontare questo rush finale: restando sempre sul pezzo, con fiducia e senza mai mollare".

Ha messo i tiri più importanti e dato fluidità all’attacco: adesso la sente come la ‘sua’ squadra?

"La mia avventura con Reggio era iniziata oltre ogni aspettativa con la vittoria su Milano, poi devo ammettere che nelle gare successive ho avuto qualche difficoltà, ma fa parte del processo d’inserimento. Nonostante non tutte le domeniche riuscissi ad essere incisivo come avrei voluto, sentivo in allenamento che la chimica con i miei compagni e con lo staff stava comunque migliorando e che era solo una questione di tempo. Stiamo diventando un gruppo compatto e devo ringraziare sia gli allenatori che i miei compagni, perché dal primo giorno qui mi hanno sempre dato fiducia ed aiutato dandomi tutti gli strumenti per rendere al meglio".

Ha avuto un affaticamento muscolare nelle scorse settimane, adesso è tutto a posto?

"Siamo in una fase della stagione dove per forza di cose bisogna imparare a convivere con gli acciacchi. Non sono ancora al 100%, sto lavorando duramente in settimana con lo staff medico, il preparatore ed il fisioterapista e la situazione sta migliorando giorno dopo giorno. Poi la verità è che quando scendo in campo mi dimentico di tutto e sono pronto a lottare!".

È arrivato quando la Unahotels era in condizioni disperate: in quali aspetti siete cresciuti maggiormente?

"Ovviamente non posso parlare per il periodo in cui non ero ancora arrivato, ma da quando sono qua è sicuramente aumentata la nostra capacità di lottare, la mentalità. Questo ha fatto crescere anche la fiducia nei nostri mezzi, sia come giocatori che come gruppo. Abbiamo passato momenti non facili, ma alla fine la medicina è sempre la vittoria perché aumenta l’autostima. Questi due successi consecutivi devono essere la nostra spinta per continuare in questa direzione".

Non avete mai vinto tre partite in fila, con Venezia può essere l’occasione giusta?

"È una buona squadra, ma soprattutto un club solido e con grande storia. Dobbiamo giocare una gara di carattere, andando là con fiducia e senza paura. L’obiettivo è quello di mantenere Reggio in Serie A, tutto il resto non conta. Ovviamente vincere a Venezia ci aiuterebbe molto in questo. Prepariamoci ad un’altra battaglia, con lo stesso atteggiamento che avevamo a Trieste".

Come si sta trovando in città e in Italia in generale?

"Io e la mia famiglia stiamo molto bene anche fuori dal campo.

Siamo stati accolti molto bene e stiamo conoscendo pian piano una nuova cultura. Il tempo che ho trascorso qui finora è stato fantastico e spero di passarne ancora tanto altro".