DANIELE BARILLI
Sport

L’Unahotels precipita. Ma può ancora farcela

Netta sconfitta a Sassari: mancano intensità e cattiveria. Per salvarsi bisogna battere Trento e sperare che perda una delle tre squadre a 22 punti

L’Unahotels precipita. Ma può ancora farcela
L’Unahotels precipita. Ma può ancora farcela

BANCO DI SARDEGNA

89

UNAHOTELS

77

BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Dowe 28 (35, 45), Kruslin 12 (24, 23), J.Jones 16 (23, 36), Bendzius 2 (13, 03), Stephens 8 (44); Gentile 7 (11, 12), Treier 3 (01, 11), Diop 10 (38), Pisano, Chessa 3 (11 da 3). N.E. Gandini e Devecchi. All. Bucchi

UNAHOTELS: Cinciarini 13 (33, 25), A. Jones (02, 01), Olisevicius 17 (45, 38), Hopkins 4 (01 da 3), Diouf 13 (57); Senglin 6 (02, 23), Reuvers 6 (12, 12), Strautins 16 (46, 15), Lee 2 (13). N.E. Stefanini, Cipolla, Giberti. All. Sakota

Arbitri: Begnis, Martolini e Bartolomeo

NOTE - Parziali tempi: 23-19, 48-35, 70-63. Tiri liberi: Banco di Sardegna 2127, Unahotels 1419. Antisportivo a Chessa al 27’21 (63-53). Rimbalzi: 30-21 per Sassari

di Daniele Barilli

Tutto in una notte. Proprio come nei film di Hollywood. Tutto in una partita. Giusto per devastare le coronarie di una città. Tutto in 40 minuti: dentro o fuori. Tutto in un battito di ciglia. L’Unahotels si giocherà la permanenza in Serie A tra una settimana, dentro un PalaBigi che dovrà essere incandescente. Sapendo che non ha più il proprio destino tra le mani: deve vincere e, al contempo, sperare che una tra Napoli (a Verona), Trieste (a Brindisi) e Scafati (in casa con Brescia), perda.

Diciamo, però, che se la squadra reggiana, che al momento, a 20 punti, sarebbe retrocessa insieme a Verona, domenica dovesse riuscire a superare Trento, cosa peraltro non così facile come qualcuno vorrebbe far credere, avrebbe buone possibilità di tagliare il traguardo a braccia alzate.

Per farcela, però, ci vorrà una squadra decisamente diversa da quella che abbiamo visto ieri sul parquet di Sassari dove i biancorossi hanno raccolto la loro terza sconfitta consecutiva senza dare mai l’impressione di poter prendere in mano il volante della partita. La squadra di Sakota ha avuto solo un paio di sprazzi positivi, ad inizio match e nel terzo quarto, ma non si può espugnare un campo così difficile come quello di Sassari (la Dinamo ieri ha centrato l’ottavo successo interno consecutivo), senza metterci rabbia in difesa e lucidità in attacco.

Caratteristiche che, purtroppo, la squadra reggiana ha perso per strada e non riesce più a ritrovare. Dopo un discreto inizio, (8-12), i biancorossi hanno cominciato ad annaspare (l’esordio di Jones, sparito dal parquet nella ripresa, è stato impalpabile, ma non si può certo mettere in croce lui) e sono affondati sotto il bombardamento dei locali che, per di più, erano privi del folletto Robinson. Sono bastate un paio di accelerazioni e qualche tripla per scardinare la fragile difesa reggiana. I sardi hanno poi allungato con decisione (46-31) prima del riposo continuando a mitragliare il canestro (alla fine il Banco ha chiuso con 1221 da 3 punti pari al 57,1% di realizzazione, ma ha viaggiato a lungo oltre il 60%).

L’unica illusione, Cinciarini e soci, l’hanno regalata in un terzo quarto in cui, finalmente, hanno provato a interpretare correttamente il match. Dal 56-38 chiudendo qualche spazio difensivo e affidandosi a Olisevicius, l’Unahotels è risalita fino al meno 3 (66-63) a 4 secondi dalla fine del quarto. Sembrava tutto apparecchiato per provarci davvero, ma in quei 4 secondi, probabilmente, l’Unahotels ha perso la partita. Sakota inseriva Cipolla (perché?.... mah...) e Dowe ne approfittava segnando da 3 punti e andando a cercare il fallo. Il giovane play e gli arbitri abboccavano e dal meno 3 si andava in panchina sul meno 7 (70-63). Tutto lo sforzo fatto si vanificava in un amen. Poi la compagine reggiana non aveva più la forza e l’intensità per provare a risalire la partita con lo scatenato Dowe che continuava a infierire riportando Sassari a distanza di sicurezza e chiudendo tutti i conti. Niente da fare: ci si giocherà tutto in una notte, tutto in 40 minuti, tutto in una partita. Bisogna vincere e sperare. Ma, soprattutto, bisogna crederci più di quanto l’Unahotels ci abbia creduto nelle ultime tre partite. Riusciranno, i nostri eroi a farcela, nei 40 minuti che possono cambiare la storia biancorossa?