Mihajlovic: "Bologna, non è tutto nero come sembra"

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"Se facciamo ciò che sappiamo, mettendoci più concentrazione in difesa e più cattiveria in attacco, possiamo tornare a casa con i tre punti", dice Mihajlovic con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così che abbiamo noi prima di andare a Genova (in campo oggi alle 15).

La sala stampa di Casteldebole è di nuovo deserta (per le norme anti Covid), i pensieri di Sinisa invece si affollano e puntano dritto al suo passato, la dolce casa Samp, ma soprattutto a una classifica che oggi piange. Il serbo però legge dentro ai numeri e dà un calcio al pessimismo: "Adesso sembra tutto nero, ma rispetto a un anno fa abbiamo solo tre punti in meno, con la differenza che allora, tra le grandi, avevamo incontrato solo Roma e Lazio e non avevamo avuto otto infortunati: oggi ce la siamo già visti con Milan, Sassuolo, Lazio e Napoli, quattro squadre che stanno lassù".

In più, e non è un dettaglio, l’infermeria si sta svuotando. Mihajlovic tira un po’ il freno: "Siamo in emergenza e ci resteremo: vediamo quanti degli infortunati riuscirò a recuperare".

Salvo sorprese, però, Schouten e Hickey, recenti vittime di contrattempi muscolari, oggi a Marassi saranno titolari e in panchina torneranno ad accomodarsi Medel, Sansone, Mbaye e lo stesso Poli, che si fratturò il perone il 28 settembre col Parma. Recuperi preziosi ora che da qui al 23 dicembre, giorno di Bologna-Atalanta, si entra in un flipper di 8 partite in un mese (compreso il turno di Coppa Italia con lo Spezia, in programma mercoledì al Dall’Ara) che diranno molto sul senso della stagione rossoblù.

"Al di là di quanti giocatori recupereremo bisogna vedere quando entreranno in forma", avverte il tecnico. Però già così è un bell’andare rispetto al più recente passato affrontato all’insegna dell’emergenza.

Sotto con la Samp allora: "E’ una squadra tosta, che sa chiudersi e ripartire, con attaccanti forti a cui si è aggiunto il recuperato Gabbiadini".

A Ranieri oggi in difesa mancheranno gli squalificati Tonelli e Augello, "ma non è che Regini e Colley abbiano qualcosa da invidiare ai due titolari", puntualizza Sinisa.

Si può vincere insomma, come al Bologna lontano dal Dall’Ara non accade dal 5 luglio, dal 2-1 sul campo dell’Inter. In compenso in campionato accade di subire gol da 40 partite di fila: un’enormità: "Io non sono contento, ma di sicuro non lo sono neanche i miei giocatori _ ammette Mihajlovic _. Se succede questo vuol dire che quello che stiamo facendo non basta e che bisogna fare di più. Poi siamo anche un po’ sfortunati, perché al primo errore gli avversari ci puniscono".

La sfortuna qui c’azzecca poco. Conta di più la cifra tecnica complessiva di un gruppo che, sia in difesa che in attacco, andrebbe completato a gennaio.

"Ma è presto per parlare del mercato di gennaio, che peraltro è sempre complicato _ dice Sinisa _. Abbiamo davanti tante partite in pochi giorni, ma anche tre mesi fa dopo il lockdown si giocava ogni tre giorni. Quindi speriamo di avere tutti a disposizione, altrimenti giocheranno sempre quelli".

Con la fiducia nel cuore, "perché io sono ambizioso e se una squadra lavora bene e costruisce tanto alla fine i valori reali verranno fuori".

E con due messaggi in bottiglia per i sudamericani: "Da un nazionale argentino come Dominguez mi aspetto di più. E Medel per adesso va in panchina, poi si vedrà a partita in corso. L’altra volta (il 4 ottobre a Benevento, ndr) mi ha fregato, perché io gli dicevo ‘Non sei pronto’, ma lui ha voluto giocare ugualmente perché voleva andare in Nazionale. E invece si è fatto male, col risultato che lo abbiamo perso in due. La prossima volta decido io quando è pronto".

Massimo Vitali