Nestola, dopo i record il sogno Maratona "Ma adesso mi godo l’esordio in azzurro"

Sara, che ha vinto la prima corsa all’età di 11 anni, è stata convocata dalla Nazionale per correre i 10.000 metri in Coppa Europa

di Claudio Lavaggi

Ha solo 22 anni e un sogno: diventare una maratoneta, perché si sa, per un mezzofondista la corsa sui 42 chilometri ha un fascino unico, il mito che si fa realtà.

Intanto, Sara, che è allenata a Rubiera da Stefano Baldini e che detiene il primato provinciale sui 10.000 in pista e quello regionale sui 5.000 in strada, pensa al presente, una coppa Europa il 3 giugno e un campionato europeo a luglio. "Sì è così – dice Sara appena rientrato da un raduno con la nazionale in Toscana – se guardo avanti mi vedo maratoneta, ma anche Stefano, che ne è diventato campione olimpico, ha fatto le cose per gradi. Quindi pensiamo a breve".

Chi è Sara Nestola?

"Abito a Reggio, da bambina ho fatto nuoto, pallavolo, ginnastica ritmica, poi con la scuola, a 11 anni ho vinto una gara. Il professore mi ha detto di insistere e ne ho vinta un’altra. Così, assieme a mia sorella Lucia ci siamo iscritte alla Self Montanari e Gruzza e abbiamo iniziato il cammino assieme. Lei era una marciatrice, ma ora ha smesso".

Genitori sportivi?

"Non ad alti livelli, mia mamma ginnasta, mio papà giocatore di calcio e poi podista amatoriale".

Poi, dalla Self, tre stagioni fa passa alla Corradini Rubiera, dove c’è un tecnico che non ha bisogno di presentazioni. "Sì, Stefano è molto bravo, è fondamentale avere un bel rapporto con il proprio tecnico e io oltre a migliorare a livello di tempi ha trovato più serenità e tranquillità"

Lui è un maratoneta, la sta facendo lavorare molto?

"No, appena arrivata svolgevo carichi di lavoro inferiori dando magari più importanza a forza e velocità. Adesso sto aumentando un po’, ma svolgo lavori molto differenziati".

Lei ha un record difficile da ottenere, ce lo descrive?

"Beh, nella mia categoria under 23 a febbraio ho vinto il titolo italiano 3000 indoor, a marzo quello di cross e pochi giorni fa quello sui 10.000 in pista. Tre titoli in quattro mesi: non erano tutti scontati, ma ce l’ho messa tutta e specialmente quello sui 10.000 mi ha dato grande soddisfazione, perché io preferisco le distanze lunghe".

Dimentichiamo la nazionale? "Ah, no di certo, è arrivata questa convocazione anche inattesa per la Coppa Europa e sarà il mio debutto tra le seniores. Correremo tutte e sei, non ci sono riserve, e quindi è una bella vetrina".

Cerimonia d’iniziazione?

"Credo proprio di sì, ci lascerò qualche ciocca di capelli; un po’ imbarazzante, ma va bene così".

Oltre a correre cos’altro fa? "Studio all’università di Parma e sono al terzo anno di Scienze dell’Educazione. Dopo la triennale farò la magistrale per altri due anni, a me piace studiare e quindi andrò avanti".

Poi le piace anche leggere e scrivere…

"Vero, mi piacciono le biografie, le autobiografie degli atleti, ma anche personaggi di ogni ambito. Scrivere, beh, lo facevo qualche anno fa, un po’ per sfogarmi e un po’ per lasciare traccia delle situazioni e dei sentimenti che si provano. Sì, ho scritto anche qualche racconto, ma ora il tempo manca".

Torniamo in corsa?

"Sì, intanto mi alleno per fare bene in Coppa Europa in Francia, ma l’obiettivo sono gli europei di categoria in Finlandia, dove spero di essere protagonista. Difficile prevedere il livello, ci sono giovani atlete di tutto il continente. Poi, in futuro, sì, mi vedo anche maratoneta, ma con calma. Sarà una gara da preparare con gambe e testa, alla fine di un percorso ben preciso".