Rabbia granata: "Falsato il campionato"

Covid, Empoli e Chievo potranno rigiocare, solo la Regia sconfitta a tavolino. Salerno: "Non riconosciamo più la regolarità della stagione"

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di Francesco Pioppi

Un’ingiustizia sportiva che non ha precedenti. Almeno per quello che riguarda la Serie B di quest’anno. La Reggiana rischia di essere la prima e unica squadra ad aver perso a tavolino una gara (l’ormai tristemente celebre Salernitana-Reggiana del 31 ottobre) a causa delle assenze legate al Covid e senza che le fossero riconosciute le ‘cause di forza maggiore’ che impedissero qualsiasi tipo di spostamento. A squarciare il silenzio ieri pomeriggio è stato il club e poi, a ruota, il presidente Carmelo Salerno.

"La società AC Reggiana, preso atto del Comunicato Ufficiale n.219 della Lega Nazionale Professionisti Serie B esprime il proprio dissenso in merito alla decisione di rigiocare la gara Empoli – Chievo e al riconoscimento della "causa di forza maggiore" che non è stata considerata per i contagiati da Covid-19 presenti nel gruppo squadra granata nel mese di ottobre. Premessa la totale solidarietà e vicinanza umana ai contagiati dell’Empoli e di tutte le altre squadre che si sono imbattute nel virus – si legge nel comunicato - restano grande amarezza, forte sconcerto e totale stupore in merito alle differenti risoluzioni di una medesima situazione. Si evidenzia come tale trattamento abbia dato peso differente ai contagiati del nostro club rispetto a quelli della società toscana: 29 persone colpite da Covid-19 non sono state ritenute sufficienti per il rinvio della partita. Questa disparità di giudizio all’interno della stessa categoria non garantisce in nessun modo la regolarità del campionato in corso".

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente Carmelo Salerno: "Siamo sconcertati, sta accadendo qualcosa di inaccettabile – si sfoga il numero uno granata –, arrivati a questo punto non riconosciamo più la regolarità della competizione e se questa situazione alla fine del campionato avrà portato dei danni alla Reggiana saremo costretti a tutelarci in tutte le sedi legali possibili". Come se non bastasse, all’orizzonte si staglia poi un altro ‘caso beffa’ per la Reggiana. Ieri l’Asl di Pescara ha sospeso l’attività della squadra di Grassadonia per 14 giorni, con decorso dal 12 aprile, a causa degli otto casi già accertati all’interno del gruppo squadra (7 giocatori e un membro dello staff). Questo significa che gli abruzzesi non potranno scendere in campo contro Entella (domani), Cosenza (martedì) e Reggiana (sabato 24 aprile). Senza l’intervento dell’Asl e stando alle regole iniziali che sono state applicate con fermezza nel caso della Reggiana, il Pescara avrebbe dovuto utilizzare il jolly nella prima gara con l’Entella, ma poi doveva trovarsi nelle condizioni di schierare almeno 13 giocatori (tra cui un portiere) per presentarsi a giocare le altre due, onde evitare la sconfitta a tavolino.

Ma l’intervento dell’Asl rischia di ‘far saltare il banco’, come sottolinea il presidente Salerno: "Ora ci spetterebbe di vincere a tavolino con una diretta concorrente per la salvezza (il Pescara, ndr), ma stanno cambiando le regole… Voglio ricordare a tutti che siamo stati costretti ad andare ad Ascoli quando avevamo già 7 casi di positività accertati ed è stata la nostra rovina, perché li ci siamo contagiati tutti. Lo ribadisco, ci tuteleremo in tutti i tribunali civili, amministrativi e penali". L’altro spinoso problema è il ‘quando’ eventualmente fare recuperare le gare al Pescara? Il campionato deve finire il 7 maggio, il 15 e il 21 sono fissati i playout. È rischio caos, ma la linea di Salerno è chiara: "Ora che possiamo giocare una volta a settimana, non accettiamo modifiche al calendario che ci possano penalizzare".