Reggiana, la storia si cambia in tre settimane

I granata giocheranno 7 gare fondamentali in 24 giorni: in questo tour de force si capirà anche come e dove va rinforzata la rosa

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di Francesco Pioppi

Un mese in apnea, poi il mercato potrà dare un po’ di forze nuove e regalare ad Alvini maggiori garanzie per arrivare al traguardo della salvezza. Prima, però, ci vorranno la stessa intensità e lo stesso carattere mostrati in occasione del pareggio interno con la Cremonese.

Da domenica inizia, infatti, una sorta di ciclo infernale che vedrà Rozzio e compagni affrontare ben sette partite in 24 giorni, in pratica una ogni tre. Si inizia con la corazzata Monza (ore 15), si prosegue poi con l’ostica trasferta a Cosenza (sabato 12 alle ore 14), poi il Frosinone in casa (martedì 15 alle 18,30) e poi una doppia uscita da brividi, prima a Brescia (sabato 19 alle ore 14) e poi a Empoli (martedì 22 alle 21). Questo l’antipasto natalizio a cui seguirà la Reggina (domenica 27 alle 12,30) e il Pordenone, in scaletta il 30 dicembre (fischio d’inizio alle 21).

Un calendario denso di impegni e difficoltà, a cui ci si potrà ribellare solo con le armi che si hanno attualmente a disposizione e che fin qui, non dimentichiamolo, sono state sufficienti per avere una classifica in linea con le aspettative.

I granata sono infatti dodicesimi, ma devono recuperare una gara con il Cittadella (il 9 gennaio) e ne hanno persa una a tavolino con la Salernitana nel modo in cui tutti sappiamo. Se la Reggiana attualmente è fuori dalla zona rossa della classifica, lo deve soprattutto a un collettivo di ‘uomini veri’ come ama definirli Alvini, in cui in più di un’occasione il singolo ha saputo andare oltre ai propri limiti, trovando forza nel sostegno comune. Pensiamo a Marcos Espeche, per esempio, che mai aveva giocato in Serie B eppure si sta dimostrando all’altezza. Pensiamo a Igor Radrezza che fino a due anni fa era in Serie D a Crema e attualmente è una delle pedine più importanti del centrocampo. Pensiamo poi anche a Michele Cerofolini, il miglior portiere della categoria fino a questo momento, e a Simone Mazzocchi, che in molti criticano perché ‘non aiuta la squadra’ dimenticandosi che senza i suoi quattro gol ora la Reggiana sarebbe probabilmente ultima in classifica.

Ovviamente però, ci sono anche tante situazioni che potrebbero essere migliorate e toccherà al direttore sportivo Doriano Tosi fare le operazioni più consone rispettando il budget (i granata sono tra le squadre che hanno speso meno in categoria) e anche un gruppo che non merita di essere stravolto.

Certo, è ormai un dato di fatto che sugli esterni la Reggiana sia particolarmente fragile. Libutti e Zampano, per motivi diversi stanno facendo molta fatica. In difesa invece, complici infortuni, squalifiche e ritardi di condizione, Ajeti e Gyamfi non hanno convinto e Gatti resta un oggetto misterioso.

In mezzo al campo Varone e Rossi avrebbero bisogno di cambi affidabili, ma fin qui Muratore lo è stato solo ad intermittenza e Pezzella è stato, forse colpevolmente, poco considerato. In attacco Kargbo sta deludendo, ma ovviamente è presto per giudicare e resta un punto fermo, mentre al posto di Marchi servirebbe qualcuno di più fresco e strutturato dal punto di vista atletico e fisico. Discorsi che saranno affrontati a tempo debito, dopo tre settimane in apnea.