"Sì, pur di vincere mi tuffo anche a terra"

Al rientro dall’infortunio, la prima cosa che ha fatto Johnson contro Brescia è stata buttarsi per conquistare il pallone. "Bisogna dare tutto"

Migration

di Gabriele Gallo

All’arrivo di Sutton pareva in odore di taglio, complice anche l’infortunio che lo aveva costretto ai box. Ora Justin Johnson, epurato in breve tempo l’ex Trento, dati gli atteggiamenti non consoni a un professionista, è tornato a far parte a pieno titolo del progetto Unahotels.

A maggior ragione per il fatto che, in queste settimane, si è impegnato al massimo per recuperare dalla lesione muscolare al flessore accusata a inizio gennaio, ed essere nuovamente utile alla causa.

La sua prestazione al ritorno sul parquet, 48 ore fa a Brescia, nonostante la sconfitta della squadra è stata, tra l’altro, più che positiva. L’auspicio è che il lungo del Kentucky trovi anche, il prima possibile, continuità di rendimento: dati i probanti impegni che attendono Reggio da qui alla fine dell’annata.

Johnson, al rientro dall’infortunio, dopo quasi due mesi, la prima cosa che ha fatto è stata buttarsi a terra per recuperare un pallone. Cosa non facile per un lungo della sua stazza. E’ stato un segnale all’ambiente biancorosso per dire che è tornato e interpreta al meglio il vero spirito della Pallacanestro Reggiana?

"Esatto. Voglio continuare a giocare forte e far tutto quello che serve alla squadra per vincere: che sia un canestro, un rimbalzo, una difesa o un tuffo su una palla vagante come è stato domenica sera".

Da quando è tornato ad allenarsi col gruppo, e pensando alla partita di domenica, come ha ritrovato la sua Unahotels, specie dal punto di vista della mentalità?

"Sicuramente è stato utile apportare alcuni cambiamenti all’organico e ci stiamo conoscendo con gli ultimi arrivati. Credo siano i profili giusti che ci servivano e sono ottimista sul fatto che le cose si sistemeranno".

Lei poteva vedere la situazione da dentro: cosa non ha funzionato tra la squadra e i due giocatori che per diversi motivi sono stati poi tagliati Sutton e Bostic? In particolare quest’ultimo, a inizio stagione, sembrava perfettamente integrato col gruppo...

"I cambiamenti nel corso di una stagione sono abbastanza consueti nel nostro mondo. Sono decisioni che spettano alla società. Da atleta posso dire che, a volte, è semplicemente giusto che alcune persone prendano una strada diversa quando non si è sulla stessa linea".

Riguardo all’ultimo match con la Germani. Cosa tiene di buono per il futuro e cosa invece è decisamente da migliorare?

"Abbiamo fatto sicuramente buone cose; ma dobbiamo assolutamente trovare maggiore continuità di rendimento e consistenza nell’arco di tutti i quaranta minuti. Inoltre c’è sicuramente da lavorare per essere più incisivi, soprattutto in difesa".

Ora l’Unahotels ha sette stranieri? Se dovesse toccare a lei stare fuori in qualche partita? "Non ho paura del turnover: mi farò trovare sempre pronto e voglio dimostrare ogni allenamento quello che valgo. Poi ovviamente starà al coach fare le proprie scelte".

La Pallacanestro Reggiana, nell’attuale situazione, deve pensare prima di tutto a restare in Serie A o avete comunque l’obiettivo di puntare a qualcosa di più: tipo la vittoria in Fiba Europe Cup o i playoff?

"Intanto direi di concentrarci sugli obiettivi primari. Ovvero conquistare la salvezza il prima possibile e accedere alla Final Four di Coppa. Un obiettivo a cui teniamo molto sia noi giocatori che la società"